Yongda vuole quotare il Milan in Borsa. Ma dalla Cina emergono dubbi sulla società…

I tifosi rossoneri farebbero bene ad imparare un nuovo nome da oggi in poi: Jilin Yongda, società fondata nel 1986 e specializzata nella produzione di magneti che dovrebbe entrare a far parte, con una quota di circa il 3%, della Sino-Europe Sports Investment, la società veicolo costituita ad hoc per acquistare da Fininvest il 99,3% del Milan. Ieri la Yongda ha annunciato ufficialmente l’intenzione di quotare il Milan nella Borsa cinese, a Shanghai o Shenzen, segno che le intenzioni sono certamente serie.

Tuttavia, oggi La Gazzetta dello Sport cerca di analizzare meglio le vicende che riguardano questa società: fino a poco fa il presidente è stato Lu Yongxiang, secondo Forbes il 314° uomo più ricco di Cina. Tuttavia Lu ha venduto il suo 23,81& di Yongda ad un fondo chiamato Guangzhou Hui Yin Ri Feng Investment Partnership, nel quale ha un ruolo fondamentale il Governo del Guangzhou, piccolo indizio questo che lega indirettamente il Milan allo Stato cinese. Tuttavia, qualche preoccupazione su Yongda non manca, dato che nei primi sei mesi del 2016 la società ha visto calare del 65% i profitti e dell’83% l’utile netto.

Yonghong Li

Al netto di questi dubbi, ricorda la Rosea, la trattativa procede, con Han Li che venerdì scorso ha incontrato i vertici Fininvest e che, insieme a YongHong Li vuole arrivare al più presto al closing (5 novembre-5 dicembre), quando tutti (o quasi) i dubbi sui soggetti coinvolti dovranno essere sciolti.

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