Ancelotti: “Strano il Milan senza Berlusconi. Dirigenti da altre società? Contano solo i risultati”

Carlo Ancelotti, Silvio Berlusconi

Nella lunga intervista concessa ai colleghi de La Gazzetta dello Sport, Carlo Ancelotti racconta e si racconta, parlando del mondo del calcio a 360°. Immancabili dei passaggi sul Milan, la futura proprietà cinese e la questione bandiera in società. Sui temi di strettissima attualità rossonera, l’ex mister del Diavolo risponde così: “Io sarei contento se il Milan fosse gestito da persone capaci come negli ultimi trent’anni. E Milaniste, come lo è Berlusconi. Ma il futuro rossonero deve basarsi sulla competenza dei dirigenti, poi se arrivano da altre squadre al tifoso interessa meno, purché vengano i risultati“.

E ancora: “Berlusconi? Ogni tanto lo sento, io gli ho fatto gli auguri e lui ha ricambiato. Rimane sempre una persona con cui ho affetto, mi ha fatto stare bene, da giocatore e da allenatore. E mi è stato vicino. Il Milan senza di lui è strano, ma il calcio oggi è così: lui si è stancato e alla fine i cicli si devono concludere. Consigli sul nome da bandiera della società? No“.

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