Il sì di Maldini sarebbe garanzia di onestà

Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Ha condotto con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere su Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT). Da luglio 2015 collabora col Giornale di Cantù e da aprile 2016 con Sportdonna.it, magazine online dedicato al calcio femminile.
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Paolo Maldini non è mai stato tipo da avere troppi peli sulla lingua. Chiude la carriera tra i fischi di una frangia di tifosi rossoneri e risponde con un: “Fiero di non essere come voi”. Vive dall’esterno il Milan di Galliani, col quale il feeling non è mai stato strettissimo e replica: “Fa tutto lui e questo non è possibile, si sente onnipotente”. Gli arriva la proposta dalla nuova proprietà cinese e: “Prima voglio capire il progetto e conoscerli”.

L’ex difensore è una bandiera che sa dire le cose scomode, senza andare troppo per il sottile ma mantenendo il suo solito stile. Come in campo: deciso ma pulito negli interventi. Perché anche nelle interviste di questi giorni, autogol non se ne sono visti. Io nelle sue parole leggo solo concetti chiari e condivisibili. Per il bene del Milan.

Fatte queste premesse, se sarà il Milan di Maldini, ci sarà un timbro di riconoscimento e anche una nuova conferma della bontà del progetto cinese. E per sapere in anticipo le linee guida del suo vademecum da neo dirigente basterà leggere un’intervista datata 2014 dove inchiodava la società di Berlusconi a tutti i suoi difetti. Il Milan dovrà fare programmazione e acquisti mirati, avere una base solida e italiana, una rete di osservatori potenziata e non dovrà affidarsi solo ad alcuni procuratori “amici”. Ovvero, secondo l’ex numero 3, tutto quello che con Galliani non era stato possibile mettere a punto. C’è qualcuno a cui non piacerebbe un nuovo Milan così?

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