Pescara: rapidità e idee, ma la difesa trema un po’ troppo

Domenica pomeriggio, in occasione della sfida valida per l’undicesimo turno di campionato, il Milan ospiterà il Pescara di Massimo Oddo. Gli abruzzesi, che nelle prime dieci giornate hanno raccolto sette punti (caratterizzati da una vittoria a tavolino, quattro pareggi e cinque sconfitte) e occupano la diciassettesima posizione della classifica, sono una squadra nel complesso ingenua e abbordabile. Tuttavia, se non affrontati con la giusta concentrazione e con la grinta necessaria, potrebbero riuscire a trovare il bandolo della matassa e a mettere in scena una prestazione caratterizzata da ritmi alti, qualità e azioni di rimessa.

Punti di forza: le ripartenze.
Il Delfino, in campo con un 4-3-2-1, cercherà di rimanere corto e compatto, di mettere in scena un buon palleggio, di offrire una prova di grande intensità e di sfruttare al meglio i varchi a propria disposizione. A tal proposito, per tentare di uscire da San Siro con i tre punti, l’arma migliore a disposizione di Massimo Oddo è costituita dalle ripartenze. Qualora riuscisse a fare densità in mediana e a velocizzare il gioco, sfruttando le doti tecnico-tattiche di Aquilani, Memushaj e Brugman e la corsa di Benali e Caprari, la compagine biancoazzurra avrebbe poi la possibilità di ribaltare al meglio il fronte e di rendersi pericolosa.

Punti deboli: la coppia centrale; la fascia sinistra.
L’assenza dello squalificato Campagnaro, in casa Pescara, potrebbe farsi sentire. La coppia centrale, rappresentata da Coda e Fornasier, non rappresenta infatti stabilità a lungo termine. I due faticano infatti nello stretto e manifestano limiti dal punto di vista della mobilità e del mantenimento della giusta lucidità: se messi sotto pressione, possono sbagliare. Discorso simile va fatto per il laterale mancino, Biraghi, che spesso fatica in entrambe le fasi e rappresenta una tra le note più dolenti dell’undici di Oddo. A ciò, bisogna infine aggiungere come il reparto avanzato, pur disponendo di tecnica e rapidità, fatichi ad andare in gol.

Giocatore chiave: Alberto Aquilani.
Centrocampista esperto, dotato di doti tecniche, abilità in fase di impostazione dell’azione, senso del gioco e propensione all’inserimento, tra gli uomini di Oddo, Aquilani è di certo il giocatore più esperto. Qualora entrasse bene in partita, potrebbe garantire geometrie e palle gol e potrebbe permettere al centrocampo abruzzese di imporsi nella lotta in mediana.

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