CorSport: senza Suso non è vero Milan. Lo spagnolo, in panchina a Genova, è un pilastro nell’11 di Montella

Suso forever. Sembra questa la sentenza emessa dal match del Marassi che ha visto il Milan capitolare contro il Genoa di Juric con un pesante (almeno nel punteggio) 3-0. Il ‘torero’ di Cadice infatti, si è accomodato in panchina per la prima volta in stagione lasciando spazio nel tridente offensivo a Honda con risultati tutt’altro che soddisfacenti. Caratteristiche diverse, certo, ma sembra che questo Milan non possa assolutamente rinunciare all’imprevedibilità, al possesso palla e alla capacità di accentrarsi e andare al tiro del numero 8 rossonero.

E pensare che di questi tempi, un anno fa, Suso veniva ritenuto inadeguato, un corpo estraneo nel gruppo rossonero. Una sola da titolare nel match casalingo contro l’Empoli e sostituzione dopo 45′. Da lì in poi numeri impietosi: 13 panchine consecutive e 2 volte in tribuna, il preludio al suo passaggio in prestito a Gennaio sotto la Lanterna, sponda rossoblù. Una fortuna poiché nei cinque mesi con Gasperini, il 23enne spagnolo ha potuto dimostrare tutte le sue qualità. 20 presenze, 6 reti tra cui una tripletta al Frosinone e tanti applausi strappati in gradinata.

suso derby (spaziomilan)Senza diritto di riscatto, Suso è tornato a Milanello in estate, e non ci ha messo molto a convincere Montella di meritarsi la casacca rossonera fin dalla preparazione. Prima amichevole a Bordeaux, Suso titolare e doppietta decisiva nel 2-1 finale. Il resto è storia recente. 10 presenze dall’inizio in questa stagione e pedina fondamentale nel tridente offensivo con Bacca e Niang. Finora lo spagnolo non ha segnato molto: una sola rete nella sconfitta di Napoli condita da 3 assist, uno proprio al San Paolo, uno contro la Sampdoria per la rete di Bacca e l’ultimo a San Siro per Locatelli che ha permesso di abbattere la Juventus. Numeri importanti che suggeriscono un solo motto: Mai più senza.

 

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