#Weah50: “Tristezza a San Siro, serve una svolta. Sì ai cinesi, se hanno i soldi per un Milan in stile PSG”

È la settimana dei compleanni del Milan, il periodo di festeggiare vari pezzi più importanti della sua storia. È il giorno degli auguri a George Weah, che oggi ne compie 50: più o meno lo stesso numeri di gol in carriera quando era rossonero (58). L’ex attaccante liberiano, uomo e campione straordinario, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport, parlando molto del presente e anche dei cinesi.

Ma si comincia dal passato, precisamente dall’infanzia: “Ho avuto una vita molto difficile, a volte a casa non c’era neanche da mangiare. Ricordare non mi piace. Poi non ci sono più mia mamma, mio papà, mia nonna: guardo al futuro. Cosa voglio fare? Essere al servizio dell’uomo. Grazie a Dio sono arrivato a 50 anni, ora spero nella buona salute, che non è facile avere. Voglio lavorare per il mio Paese, per la gente liberiana“.

Ricordi: “Se il Milan è stata la squadra più forte mai vista? Sì, quel mio Milan, quello dei due scudetti, era fortissimo. Mai vista una squadra così. L’Italia mi manca. Viva l’Italia, come una volta”.

Tristezza Milan: “Ho visto qualche partita e in effetti non è stata una soddisfazione. Però il Milan è il Milan, spero che ogni cosa funzioni. Non va bene che la gente allo stadio sia triste“.

Stagione 1999-2000, Inter-Milan 1-2: Ronaldo, Shevchenko, Weah

Sì ai cinesi: “Se possono fare una grande squadra, perché no? Con il PSG è stato uguale, per comprare i campioni servono soldi“.

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