Milan, Berlusconi torna a “pressare” l’allenatore: Montella difende il sogno Champions

Berlusconi è tornato. E il Milan è pronto a ripartire dal terzo posto conquistato nella prima parte di stagione, per poi attendere serenamente la sosta e soprattutto il derby con l’Inter del nuovo allenatore. Sono molto precise le vicende rossonere di questo periodo: così la telefonata del presidente a Montella è servita per dare un segnale di continuità col passato. I cinesi hanno fatto poco nella costruzione della squadra attuale, ma rischiano di trovarsi già fra le mani un tesoretto sia economico, grazie alla crescita esponenziale di diversi giocatori (giovani in primis), che sportivo, perché adesso non è più impossibile credere al ritorno in Europa dopo la stagione in corso. Che sia la Champions, che sia dalla porta principale o secondaria si scoprirà giocando.

Tra qualche settimana ci sarà il closing societario, ma questo è ancora il Diavolo è ancora di Berlusconi e Galliani. Poi passerà di mano, poi, e quindi i meriti – sottolinea Tuttosport – vanno solo dati alla “vecchia” proprietà. In attesa della rivoluzione. Ma siccome Berlusconi resta Berlusconi, a Montella ha fatto sì i complimenti e sparso qualche consiglio, entrando per la prima volta anche nelle dinamiche di campo. Ha parlato di cosa gli piace, del tanto caro possesso palla per essere padroni del giuoco (ne sanno qualcosa gli allenatori del recente passato), della bella idea di calcio. Probabilmente la cosa particolarmente piacevole per lo staff tecnico ha riguardato la convinzione da parte di Silvio nell’ulteriore crescita del gruppo a bordo dell’Aeroplanino. Un messaggio forte e chiaro, aperto a mille interpretazioni. La domanda delle domande pone la questione del ruolo dell’ex Cavaliere con l’avvento dei cinesi, se accetterà – se gli verrà proposta davvero – la carica da presidente onorario. Per adesso basta sapere che rimane ancorato al suo Milan, parecchio interessato nonostante la lontananza fisica.

montella-2-milan-udinese-spaziomilanE intanto Montella, scelto proprio grazie alla dirigenza di sempre, è a Palermo per mantenere la grande posizione di classifica e non smettere di sognare. Sotto sotto si ha la consapevolezza che il terzo posto sia esagerato, misurato in prospettiva con le qualità della rosa, però è realtà e può essere consolidato. Vincere per liberarsi di cattivi pensieri, vincere per sognare.

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