Devastante nella “mezzora rossonera”, da rivedere nel finale. L’analisi del Milan diesel

Il Milan vola alto e sfiora la vetta della classifica. Sogna a 5 lunghezze dal primato ed accarezza il secondo posto, lì ad un passo. Nonostante le voci societarie, il mercato assente e low cost, le continue critiche di inizio stagione e gli ultimi anni decisamente bui, il Diavolo trova le risorse per rinascere, regalandosi un piazzamento Champions League tanto bello quanto insperato nel mese di agosto. I punti, ben 22, sono tanti per un manipolo di ragazzini affidati ad un mister alla prima esperienza meneghina, andando oltre ogni più rosea aspettativa. La media di 2 punti a partita  impressiona i più disattenti, ma la forza di questa squadra sta proprio nei numeri, alcuni realmente sorprendenti.

during the Serie A match between AC Milan and Juventus FC at Stadio Giuseppe Meazza on October 22, 2016 in Milan, Italy.

Dalla prima sfida interna contro il Torino, al Milan è stata affibbiata un’etichetta banale ma corretta. Quante volte si è sentito parlare di un ‘Milan diesel‘? Una quantità innumerevole. Ma la statistica conferma questa tesi abbastanza superficiale. La compagine meneghina, terza in classifica, basa i propri successi sulla capacità di pungere, ed in alcuni casi uccidere la sfida, uscendo alla distanza. Numeri alla mano, dei 17 gol segnati, addirittura 10 arrivano nella fascia tra il 45′ ed il 75′, qualcosa di realmente impressionante. La matematica dunque afferma come i Montella’s (chiedo perdono a coloro che non apprezzano i neologismi) prendano possesso della partita a cavallo della sfida, spezzando in due il match. La divisione poi delle reti è perfettamente equilibrata: 5 marcature tra il 45′ ed il 60′; altrettante gioie tra il 60′ ed il 75′. Gli esempi, per rendere molto più pratico e visivo questo lavoro numerico, si sprecano: il doppio Bacca tra il 52′ ed il 60′ contro il Torino; il rapido uno duo Niang-Suso contro il Napoli (51′-55′); ancora il giovane francese contro la Lazio al 74′; la punta colombiana e Locatelli contro il Sassuolo tra il 69′ ed il 73′; Kucka e Niang contro il Chievo all’ultimo del primo tempo e al primo del secondo tempo; ancora il giovanissimo Manuel contro la Juventus (65′) ed ultimo della lista Bonaventura contro il Pescara (49′).

Attenzione però, dopo questo lasso temporale che potremmo definire ‘mezzora rossonera‘, il Diavolo soffre, anche se spesso porta a casa i punti. Riprendendo i nostri cari numeri alla mano, il 44% delle marcature subite arriva tra il 75′ ed il 90′, spesso complicando i piani del mister campano. Per i meriti di cui abbiamo parlato in precedenza, il Milan riesce comunque ad accaparrarsi la posta in palio, nonostante il finale thrilling. Ma occhio. Di queste 6 marcature concesse sul traguardo, solo la metà sono costate punti sonanti alla graduatoria rossonera: la doppietta di Callejon nel finale del San Paolo (passando da pareggio a sconfitta); il rocambolesco colpo di Perica a San Siro (passando da 0-0 a 0-1). Dunque, ricapitolando, la ‘mezzora rossonera’ fa volare il Diavolo, ma maggiore attenzione sul finale: Montella si è già scottato due volte, evitare ulteriori bruciature sarebbe consigliato e consigliabile.

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