Dopo la caparra più ottimismo sull’asse Milano-Pechino. Senza autorizzazioni i cinesi hanno pronto il piano B

Sebbene ci siano volute circa dodici ore in più della deadline fissata, gli investitori cinesi intenzionati ad acquistare il Milan sono riusciti a versare nelle casse di Fininvest la seconda caparra da cento milioni di euro che garantisce loro la proroga della trattativa esclusiva fino al 3 marzo 2017, data nella quale o si metterà tutto nero su bianco oppure l’affare salterà definitivamente. Grazie al versamento di ieri, è cresciuto l’ottimismo sull’asse Milano-Pechino e questo lascia ben sperare soprattutto i tifosi rossoneri.

Tuttavia, secondo quanto analizza l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, la strada verso il nero su bianco, sebbene meno tortuosa di prima, non sarà comunque una passeggiata di salute: il problema principale, infatti, resta, ed è sempre quello delle autorizzazioni che il rigido governo cinese deve rilasciare per esportare capitali di tale consistenza all’estero. I rappresentanti della Sino-Europe stanno lavorando alacremente per sbloccare la situazione con le istituzioni di Pechino, ma hanno già pronto il piano B: se entro il 30 gennaio le autorizzazioni non saranno ancora arrivate, i 320 saranno raccolti tramite prestiti da banche europee.

Berlusconi Han Li

Resta la questione numero due: conoscere i nomi dei membri di SES: i tifosi rossoneri, tuttavia, farebbero bene a mettersi l’animo in pace, visto che questi resteranno segreti fino al closing, così come fino a quella data non verranno immessi soldi per il rafforzamento della squadra sul mercato, che verrà portato avanti ancora in autofinanziamento.

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