Il closing slitta a febbraio e torna il problema del “mercato condiviso”: Montella verrà accontentato?

Arrivare al closing entro il tredici dicembre sembra davvero un’utopia ed infatti, secondo quanto afferma questa mattina Repubblica, se entro questa notte non arriveranno alla Sino-Europe Sports le autorizzazioni del governo cinese per portare all’estero i 420 milioni necessari per acquistare il Milan dalle mani di Fininvest, la cordata cinese chiederà una proroga fino al 28 febbraio condizionata al versamento di un’ulteriore caparra di cento milioni di euro.

Oltre alla questione strettamente societaria, il quotidiano pone l’obiettivo sul problema di chi e come porterà avanti il tanto imminente quanto importante mercato invernale dei rossoneri, che, come ribadito ieri da Galliani, sarà fatto in condivisione tra la dirigenza italiana e quella futura cinese, ovvero Fassone e Mirabelli. Nel frattempo Montella, che sta facendo miracoli con la rosa che ha a disposizione, attende segnali e continua a fare i nomi a lui più graditi, ovvero Badelj della Fiorentina, Musacchio del Villarreal, e Keita della Lazio.

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Si, ma senza i soldi dei cinesi e con Fininvest che non è intenzionata a spendere per una società che tra poco non sarà più sua, chi finanzierà gli eventuali acquisti? Restano le cessioni, con in primis i nomi di Luiz Adriano, Honda e Sosa, anche se la sensazione è che, se si vuole arrivare ad obiettivi importanti, bisognerà sacrificare almeno uno dei pochi pezzi da novanta della rosa, come Bacca e Niang. Insomma, sul mercato di gennaio del Milan resta ancora un enorme punto interrogativo.

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