Sino-Europe frena e conferma solo due società. Intanto cala il gelo fra Galliani e Fassone…

Liquidità, in parte già versata e in parte ancora da versare nelle casse di Fininvest dai cinesi. Come liquida è la lista degli investitori della cordata, in continua evoluzione. L’ultima stesura consegnata, secondo indiscrezioni provenienti da ambienti vicini agli advisor che stanno curando la compravendita, vedrebbe coinvolti nove nomi, alcuni nuovi. Nove realtà di alto livello e con asset che superano i mille miliardi di euro, ma attenzione: parliamo di un contesto ancora provvisorio, soggetto alle autorizzazioni del governo di Pechino.

Qualche società le ha ricevute, altri no e c’è pure chi potrebbe non riceverle, considerati quali sono i rigorosissimi controlli statali quando si parla di fare uscire dal paese cifre così ingenti. Ecco perché ieri, dopo i rumors sui profili reali all’interno del consorzio, la Sino-Europe Sports ha preferito puntualizzare con un comunicato specificando di far riferimento alla lista ufficialmente confermata da SES. La quale, ricorda La Gazzetta dello Sport, contiene “solo” Li Yonghong e Haixia Capital. Curiosità: lo stesso comunicato non dice closing entro il 3 marzo ma closing del 3 marzo.

Yonghong LiIntanto, non si può non registrare la freddezza dei rapporti fra l’attuale e la futura dirigenza. Galliani e Fassone erano d’accordo che, una volta arrivata la seconda caparra, si sarebbero incontrati per pianificare coabitazione e strategie di mercato, invece non l’hanno più fatto. Non si sono più sentiti. E lo stallo sul rinnovo di Bonaventura non agevola. L’AD è stato piuttosto vago in merito: “Se ci sarà una nuova proprietà, deciderà con la propria testa”.

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