
GENNAIO: PALO!
FEBBRAIO: 11 PUNTI
E’ uno dei mesi più prolifici dell’anno. La squadra conquista 3 vittorie e 2 pareggi, in 5 partite. Il Milan vince a Palermo e batte Genoa e Torino in casa. I pareggi arrivano contro l’Udinese e sul campo del Napoli. Quest’ultimo non è un capolavoro di gioco e di proposizione offensiva, ma di tempra e di capacità di soffrire. Il pareggio di Bonaventura al San Paolo si rivela bello e prezioso.
MARZO: IL CALO
L’incidente stradale di Niang toglie al Milan spunti e slanci. Il francese con il suo fisico prorompente coniugava la fase offensiva e quella difensiva, fattore fondamentale in un 4-4-2. La sua assenza, purtroppo non sostituita da nessuno, toglie alla squadra il traino e il tampone di tante situazioni di campo. La squadra cala a vista d’occhio e non si riprenderà più.
APRILE: L’ARRIVO DI CRISTIAN
Dopo la sconfitta contro la Juventus, di misura e dopo che era stato il Milan a passare in vantaggio, induce il Milan ad avvicendare Sinisa Mihajlovic. Arriva Cristian Brocchi, un cuore rossonero di quelli buoni e intensi. Le vittorie sui campi di Genova edi Bologna sono le cose migliori, ma a San Siro la squadra non trova intensità e la sconfitta di Verona resta una macchia dura da cancellare.
MAGGIO: IL MILAN DI ROMA
GIUGNO: BENVENUTO VINCENZO
In una estate calda e complessa, il Milan trova la via. Da una rosa di sei allenatori, concordata e scremata con gli acquirenti cinesi dell’epoca affiora la scelta di Vincenzo Montella. I tifosi rossoneri si chiedevano se sulla panchina del Milan si sarebbe seduto l’allenatore innovativo e ispirato di Firenze o quello inespresso di Genova. I mesi successivi avrebbero dato tutte le risposte del caso.
Fonte: acmilan.com
This post was last modified on 29 Dicembre 2016 - 16:34