Milan-Atalanta, è qui la meglio gioventù che fa sognare Berlusconi: in palio l’Europa

117 anni e non dimostrarli. Mai come quello di adesso è un baby Milan, sottolinea La Gazzetta dello Sport, fresco di record dopo aver schierato a Roma una formazione titolare con l’età media di 23 anni e 343 giorni: nessuno ha fatto meglio in questo campionato. E allora grande interesse e attenzione alla gara di oggi, alle 18 a San Siro, quando in campo scenderà la meglio gioventù (non solo italiana). I rossoneri, come l’Atalanta, sono lassù non per caso ma precisamente grazie ad aver puntato sui giovani, senza paura e ottenendo già un ritorno positivo.

L’uomo più innamorato di tutto questo è Silvio Berlusconi. Il suo sogno sarebbe quella di tenersi il Diavolo e farne una rosa piena di prodotti del vivaio, di giocatori in azzurro e in generale di “piccoli” talenti: un piano B che tiene nascosto ad Arcore nel caso non dovesse andare in porto la cessione ai cinesi. Lo stesso presidente recentemente ha fatto i complimenti ai bergamaschi, l’avversario odierno, per il lavoro svolto a partire dal vivaio, tanto apprezzato da chiamare di persona il numero uno nerazzurro Percassi per provare a prendere – o almeno prenotare – Gagliardini e Caldara, ovvero i due che si stanno prendendo maggiormente la scena nella Serie A in corso. Al di là del mercato, occhio alla Juve, fra poche ore si vivrà una sorta di passerella dell’eccellenza. E Montella può vantare i vari Donnarumma, Romagnoli, Suso, Niang e Locatelli, che dovrebbe riposare in vista della Supercoppa. Con qualche incrocio particolare, come nel caso di Manuel che venne “scippato” all’Atalanta quando aveva 12 anni; o Petagna, risorsa del settore giovanile milanista fino a qualche anno fa e ora capo dell’attacco di Gasperini.

donnarumma-pescara-spaziomilanIl più “vecchio” della compagnia è Suso, classe ’93, simbolo di un cambiamento evidente – e probabilmente obbligato in mancanza di soldi – nella costruzioni della squadra degli ultimi anni. Coraggio e inversione di tendenza, fiducia e qualità. Non è mai facile rischiare un giovane a grandi livelli, figurarsi in una big: il Milan ce la sta facendo ed è in piena zona Europa.

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