Una squadra in salute tra le mura amiche, un’avversaria abbordabile e nei bassi fondi della classifica. Un’assenza importante coperta dall’abbondante turn over. La necessità quasi fisiologica di fare tre punti data dallo scarso coefficiente di difficoltà . In barba alla scaramanzia, gli elementi ci sarebbero tutti per trattare con estrema cautela la prossima sfida in programma: Milan-Crotone, domenica alle 12.30. Sicuramente out nei rossoneri, Giacomo Bonaventura assisterà alla prestazioni dei compagni da casa o in tribuna, non potendo incidere significativamente sul risultato conclusivo… Occhio ai precedenti.
Dal suo arrivo all’ombra della Madonnina, il nativo di San Severino Marche non è risultato a disposizione per 9 volte (domani diverranno 10) in oltre tre stagioni di rossonero. La prima annata, 2014/2015, l’allora numero 28 veniva considerato come esterno d’attacco, spesso giocando al fianco di Menez, Torres o Destro. Sotto la guida di Inzaghi, l’ex Atalantino è mancato per 4 incontri, non inficiando in maniera significativa sui risultati della rosa: 3 vittorie ed una sola sconfitta. 9 gol fatti e 2 subiti. Ma con il passare dei mesi, e delle stagioni sportive, l’importanza del tuttofare italiano è cresciuta, toccando picchi di necessità assoluta, la gestione Mihajlovic-Brocchi ne è l’esempio più vicino e lampante.
Sotto la doppia guida del serbo prima e dell’ex centrocampista poi, Bonaventura è mancato in 5 occasioni, combaciando per ben 4 volte con una non vittoria del Diavolo: 1 solo successo contro 3 pareggi ed una sconfitta. Facile affermare come, all’interno di un gruppo allora in difficoltà , Jack risultasse essere un faro, un punto di riferimento. A conti fatti, il Milan ha perso 9 punti in assenza del proprio jolly, un’enormità per la corsa all’Europa. Fosse stato sul terreno di gioco, avrebbe creato, o avrebbe deciso la gara con un gol. Ma il passato è ormai alle spalle. Contro i calabresi, Montella dovrà a fare a meno per la prima volta del suo personalissimo e preziosissimo numero 5. Con la speranza che Sosa e Pasalic non ne facciano sentire troppo la mancanza.