Crediamo nel terzo posto, anche dopo Torino. E ora testa agli “scugnizzi”

Federica Barbi è laureata in Lettere Moderne e Giornalista Pubblicista dal 2012. Collabora con SpazioMilan.it quasi dalla sua nascita, esattamente dall’aprile del 2012. Segue il Milan dalla lontana Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ma quando può corre a rifugiarsi a San Siro, per seguire da vicino le vicende rossonere. Attualmente collabora anche con Vesuvio Live e Betclic. 

No ai disfattismi, no alle esaltazioni. La verità sta sempre nel mezzo e la giusta misura dà ordine alle cose. Nel calcio, soprattutto, servirebbe equilibrio, tutto il contrario, però, di quello che la fa da padrone. Questo giro di parole serve per spiegarvi che dopo Torino-Milan di lunedì, ho sentito persone dire che ci siamo (e ci hanno) sopravvalutati, che la difesa fa acqua da tutte le parti, che abbiamo buttato via 2 punti e via dicendo. Più o meno la stessa cosa, ma in senso opposto, avvenuta dopo la rimonta in Milan-Sassuolo del 2 ottobre e ancor di più dopo la Supercoppa vinta a Doha. In questi altri due casi, secondo alcuni, lo scudetto non era più utopia, il terzo posto non più un sogno, la Juventus non più così lontana.

Calma. Serve molta calma soprattutto in questa stagione, soprattutto adesso. Il girone d’andata è stato al di sopra dei pronostici, ma è in quello di ritorno che si decide tutto. Quale sia, poi, questo tutto, si vedrà. Inutile girarci intorno: tutti vogliamo la Champions. Chi di noi, di voi, non ha pensato anche solo una volta, da agosto ad oggi, “stavolta ce la facciamo”? Roma, Napoli, Lazio, forse anche Fiorentina e Inter, sono più forti, più organizzate e si sono rafforzate molto più di noi, e se il campionato si decidesse in potenza e non in atto avremmo poche speranze di agguantare il terzo posto.

Ma il campionato si decide sul campo e il calcio è talmente imprevedibile che scommettere è questione di fortuna e quasi mai di previsioni motivate. Possiamo conquistare il terzo posto? La risposta è , possiamo, e possiamo per due motivi: nulla è veramente impossibile e nulla deve essere impossibile per noi, che siamo risorti, ma risorti per davvero, da un’apatia e una depressione (nel vero senso della parola!) che sembravano non aver rimedio.

Ma questo sogno passa per sabato, per San Siro, dove arriva il Napoli terzo in classifica, fresco della bella vittoria con il Pescara e dell’adrenalina portata da Maradona. I precedenti in casa, contro gli azzurri, sono 155, 139 in Serie A e 16 in Coppa Italia. Nelle 78 sfide al Meazza (71 in campionato e 7 in Coppa Italia), le vittorie del Milan sono state 37, contro le 15 degli azzurri. Nonostante la prevalenza nei numeri, però, negli ultimi incontri il Napoli è stato una brutta gatta da pelare.

Basti pensare alla passata stagione: era il 5 ottobre 2015 e gli azzurri passeggiarono a San Siro, portando a casa 3 punti e un poker. Al San Paolo, lo scorso agosto, il Milan ha accorciato il divario di gioco, di qualità e di atteggiamento dai partenopei rispetto alle precedenti sfide, ma è uscito comunque sconfitto (è finita 4-2).

La sfida di sabato arriva proprio a puntino, sia perché dobbiamo riscattarci dal pareggio di Torino, sia perché è importante ristabilire la parità negli scontri diretti con un’avversaria diretta (scusate il gioco di parole) come il Napoli.

Loro stanno bene, noi anche. Dobbiamo, però, stare attenti in difesa. Romagnoli non ci sarà, e con i granata ci sono state troppe imprecisioni che non si possono ripetere. Non credo sia un’eresia dire che il Napoli, quando è in forma, sia molto più pericoloso della Juventus: gioca palla a terra, ha un bel fraseggio e un grande possesso palla. Se gli dai spazio, può essere devastante. Mertens è l’uomo del momento e quello più imprevedibile. In difesa, però, porta compresa, non sono impeccabili, quindi dobbiamo sfruttare le loro imperfezioni.

Ma per farlo, serviranno una grande prestazione e anche i consigli dei nostri “napoletani”: Gigio e mister Montella…

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