Milan, ora sei fuori dall’Europa. Media-punti dimezzata, ma nessuna depressione: ecco perché

Se il Milan, di recente, sta raccogliendo tanta teoria e poca pratica, tanti complimenti e pochi punti – probabilmente meno di quelli che avrebbe meritato -, è un problema. Un paradosso che la squadra si porta dietro da Roma, quando il ko con un’altra diretta concorrente per l’Europa anziché annacquare convinzioni e ambizioni le rafforzò. Adesso lo stesso: chi pensava che lo sgambetto del Napoli avrebbe fatto grossi danni può ricredersi, perché l’ambiente rimane sereno.

Dalla società ai giocatori, ovviamente Montella che già nel post di sabato sera predicava calma e confermava la giusta strada imboccata (da tempo) dai suoi. Un disastro, però, resta, almeno in termini numerici: il Diavolo ha tolto bruscamente il piede dall’acceleratore e in questo momento è fuori da qualsiasi Europa. I successi di Inter e Atalanta costringono al 7mo e occorre un certo aplomb per non preoccuparsi, se si considera che Abate e compagni non occupavano una posizione così bassa dall’ottava giornata. L’allarme, secondo La Gazzetta dello Sport, non scatta per due motivi: il tanto atteso recupero di Bologna, quasi dato per scontato (non è così, in mezzo poi ci sono Udinese e Samp) probabilmente per una comoda proiezione di classifica che riporterebbe subito la rosa al quarto posto; e la prestazione col Napoli in quanto, nonostante l’1-2, è stato messo sotto a lungo e in maniera autorevole un avversario superiore e più ricco. Aggiungendo la solita brillante reazione allo svantaggio (doppio) dopo il solito blackout in avvio, stavolta durato meno che a Torino.

Il piatto, nelle ultime 5 gare, è poverissimo: solo una vittoria e 4 gol. Nel blocco precedente, dal Pescara al Crotone, zero sconfitte e 11 reti. Il dato che fa più male è la media-punti, crollata da circa 2 (media Champions) a 1. Dimezzata. Piange anche l’attacco, spesso non pervenuto per colpa – in parte – di una manovra non in grado di supportarlo. Ma il rischio di una nuova depressione come in passato non c’è: il gruppo di oggi sa di aver iniziato un cammino con basi importanti e grazie all’accurato lavoro di Montella. Milan in flessione in alcune statistiche chiave, ma pure in progresso: media tiri in porta migliorata da 12.6 a 16.8, passaggi da 410.6 a 527.2, possesso palla da 51.4% a 57.3%, conclusioni subite scese da 16 a 12. E infine i gol presi, solo cinque dalla Roma al Napoli (erano 10 nelle primo dieci partite dell’andata). Insomma, l’atteggiamento è positivo: “basta” tornare a raccogliere.

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