Inferno senza fine, così si rischia una nuova primavera anonima. Tanto possesso per nulla, anche se…

Sono fradici pensieri di febbraio, apre La Gazzetta dello Sport, ma rischia di sembrare maggio nel guardare questo Milan. Come se la squadra non riesca più ad alzare la temperatura emotiva e non recuperi le posizioni, destinata a scivolare nell’ennesima primavera anonima. Quello di ieri è il quarto ko di fila (Coppa compresa), ma soprattutto, in caso di clamoroso flop stagionale, sarebbe il quarto anno senza Europa.

I rossoneri si stanno perdendo per strada e adesso sono chiamati a una doppia trasferta, Bologna mercoledì e Lazio lunedì, dove sarà necessario far scomparire gli evidenti cedimenti del 2017. Montella deve arrangiarsi. E sostenere che si sia fermato a Doha significa ricordargli che allora giocava con Bonaventura e gli esterni di ruolo, ma pure il senso della rimonta e una predisposizione al graffio in contropiede, non al possesso palla orizzontale. Anche con la Samp, come con l’Udinese, il pallone viene tenuto molto di più dell’avversario – il 72% dopo l’1-0 di Muriel – ma non si concretizza. Anche nell’azione del rigore tutto inizia dal Diavolo, da Zapata che va lungo e Paletta ruvido su Quagliarella anziché accompagnarlo comodamente fuori. Troppo gioco solo sugli esterni, forse, al di là del maggior numero di conclusioni e del baricentro bello avanzato: Suso e Deulofeu sono gli unici capaci di fare arrivare servizi nel cuore dell’area, poi basta. Milan lento nel primo tempo e confuso nel secondo, bloccato da una Samp dinamica e dalle mosse tattiche di Giampaolo. Il pareggio, comunque, non sarebbe stato ingiusto.

I singoli. Terzini da inventare, ma se l’allenatore avesse creduto di più in Vangioni a sinistra almeno Romagnoli non avrebbe fatto per forza gli straordinari: Alessio è rimasto bloccato, Kucka ha spinto con ordine e creato superiorità sulla fascia opposta. Il riposo concesso a Locatelli ha rimesso in mostra un Sosa tentennante e impulsivo quando non serve: due gialli in 5’, espulso nel finale. Deulofeu, pur con diversi passaggi all’indietro e qualche sterzata dal tocco comodo, si è mosso creando pericoli: l’occasione più ghiotta è nata proprio in coppia con Suso, da un esterno all’altro, con il palo dello spagnolo. Lapadula sbaglia a un metro da Viviano, Bacca s’arrabbia per il cambio (e un rigore non dato). Campionato già compromesso?

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