Milan e rincorsa Champions, cosa dicono dati e calendario

La vittoria casalinga contro la Fiorentina sembra aver definitivamente posto fine al periodo di crisi nera della squadra di Montella. I sette punti ottenuti contro Bologna, Lazio (entrambe in trasferta) e i viola costituiscono un ruolino di marcia di tutto rispetto. Il settimo posto attuale consente di sperare per lo più in una qualificazione all’Europa League, dove quest’anno basterà la sesta piazza nel campionato. A meno che la Lazio vinca la Coppa Italia ma scivoli fuori dai primi sei, scenario non così probabile. Dati e calendario alla mano, il Milan può però cullare ancora qualche sogno di Champions League. Pur con tanti punti da recuperare e la pesantissima assenza di Bonaventura.

Con i 44 punti la terza posizione, risultato minimo per poter proseguire il percorso verso la massima competizione europea, dista dieci lunghezze. Tante da colmare in tredici giornate, ma non troppe per continuare a coltivare una fiammella di speranza. Anche perché la Roma dista dodici punti, e contro i giallorossi manca ancora lo scontro diretto al ritorno. Con un Deulofeu particolarmente ispirato (ora anche in area di rigore) l’attacco ha trovato nuova linfa. Serve però ritrovare anche almeno uno tra Bacca e Lapadula, vista la mancanza di un terminale offensivo nel 4-3-3 di Montella. E serve soprattutto avere una media punti mostruosa.

Proviamo ad analizzare il sogno assoluto rossonero servendoci di alcuni dati sul campionato italiano elaborati dalla redazione di Sports Bwin. Negli ultimi dieci anni, dopo la venticinquesima giornata, la squadra che poi si è piazzata terza aveva una media di 48 punti. Appena quattro in più del Milan attuale, e già questo rende il discorso interessante. In fondo in questo modo si tengono in pieno average Inter e Atalanta, mentre la Lazio sarebbe sotto soltanto di poco. Roma e Napoli, con 56 e 54 punti, sono ben sopra la normale rendita di squadre attrezzate per qualificarsi in Champions. È lecito quindi sperare in una piccola crisi, se non addirittura in un tracollo.

Per i giallorossi la causa potrebbe essere l’impegno europeo, per i partenopei il probabile malumore seguito a un’eliminazione che si preannuncia quasi scontata contro il Real Madrid. In uno spogliatoio che dopo le dichiarazioni di De Laurentiis può diventare infuocato: solo in attacco il ritorno di Milik e l’arrivo di Pavoletti danno a Sarri cinque opzioni più che valide per tre maglie. Riuscirà il tecnico a portare a una convivenza pacifica fino a fine stagione? Se la risposta dovesse essere negativa, pensare che la soglia per il terzo posto a fine stagione possa rimanere sulla media dei 72 punti non è fantascienza. Per il Milan significherebbe farne 28 in 13 giornate, poco più di 2 a partita come media. Niente di impensabile. Anche calendario alla mano.

I ragazzi di Montella hanno infatti soltanto una sfida da affrontare con i favori del pronostico nettamente per l’avversaria: il 10 marzo allo Juventus Stadium. Là dove i bianconeri hanno sempre vinto, con una marcia inarrestabile. Per il resto il derby con l’Inter può non essere considerata una trasferta vera e propria, e l’andata ha dimostrato che si può battere la squadra di Pioli. Sarebbe fondamentale arrivare a quattro giornate dalla fine ancora in corsa: gli scontri diretti con Roma (in casa) e Atalanta potrebbero permettere di guadagnare su due delle concorrenti. Il finale a San Siro contro il Bologna e a Cagliari non presenta trappoloni, con i rossoblù che realisticamente saranno già salvi da un mese. Certo si tratterebbe di un’impresa non da poco, ma numeri e calendario alla mano si può fare. Serve però ricominciare a macinare punti. A partire dalla sfida di Reggio Emilia.

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