Davanti continuano a vincere: per riprendersi l’Europa il Diavolo non può più sbagliare

Sarà ancora un finale di stagione all’insegna della rincorsa, della rimonta per tornare in Europa, seppur dalla porta minore. Quest’anno sembrava essere quello buono per riprendersi quello che per il Milan dovrebbe essere la norma ma che le ultime disastrose stagioni hanno privato ai colori rossoneri.

La battaglia vede coinvolte 5 squadre per due posti e il rammarico di questo week end è che le tre pretendenti che precedono il Diavolo hanno vinto tute e tre. Ma non sono le vittorie a lasciare l’amaro in bocca bensì il modo con cui sono venute. Se si esclude l’Atalanta, Lazio e Inter hanno vinto negli ultimi minuti, la Lazio addirittura in rimonta e in maniera anche fortunosa per certi aspetti. Nessun caso, anche il Milan ha preso punti all’ultimo respiro (ultimo il pari dell’Olimpico) e aiutato da un pizzico di buona sorte. Gli impegni delle altre erano abbordabili ma per come si erano messe queste sfide la possibilità di rosicchiare punti era gustosissima. Così non sarà ma per la banda di Montella poco cambia, doveva battere la Fiorentina prima, dovrà farlo ancora di più dopo questi risultati.

In questo week end quello dei rossoneri è sicuramente l’impegno più difficoltoso. E’ di fatto uno scontro diretto per l’Europa da giocare come se fosse una finale, una sorta di ultima spiaggia per la Viola, un’occasione quasi fondamentale per il Milan. Non fare bottino pieno sarebbe quasi una catastrofe calcistica. Il pareggio cambierebbe niente, la vittoria terrebbe invariate le distanze. Quando si rincorre non si ha margine d’errore e il Milan paga come un macigno il pessimo inizio del girone di ritorno, dove non ha mai vinto, visto che l’impresa di Bologna è da considerarsi un recupero dell’andata. I tre punti come unico obiettivo, bisogna tornare a vincere a San Siro dopo più di un mese e mezzo, bisogna vincere per regalare l’ultimo successo casalingo al Milan di Berlusconi, bisogna lottare fino alla fine per riprendersi quel bellissimo pensiero chiamato Europa.

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