Nonostante le voci di ieri, SES mantiene il massimo ottimismo. E Silvio va verso la presidenza onoraria

Manca meno di una settimana al cruciale giorno del 3 marzo, che dovrebbe consegnare il Milan nelle mani della cordata cinese inglobata in Sino-Europe Sports. E, come è normale che sia nella marcia di avvicinamento ad eventi di tale portate, ogni giorno si susseguono voci e indiscrezioni su ciò che accadrà durante e dopo il fatidico closing. L’edizione questa mattina in edicola de La Gazzetta dello Sport focalizza l’attenzione sulla figura di Silvio Berlusconi.

Il presidente rossonero, la cui epopea di 31 anni alla guida del club sta per terminare è indeciso sull’accettare o meno la carica di presidente onorario propostagli dai cinesi, che vogliono mantenerlo come simbolo della transizione tra il Milan che è stato ed il Milan che sarà. Secondo la Rosea, se nelle ultime settimane il Cavaliere sembrava propenso a dire no ad un ruolo meramente “di facciata” e senza poteri esecutivi: il nuovo bollettino, tuttavia, pur evidenziando come il barometro sia assolutamente oscillante, parla di un Berlusconi tendente al sì.

Per il resto, dopo le notizie di ieri sul presunto “chiamarsi fuori” di Huarong, uno dei colossi che avrebbe dovuto fare parte del gruppo, all’interno di SES vige comunque un assoluto ottimismo, con i fondi da Hong Kong che sono già “in viaggio” verso l’Europa (Lussemburgo prima e Milano poi) e con la macchina organizzativa che sta ultimando gli ultimi preparativi in vista del D-Day del prossimo venerdì.

 

 

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