Placare l’emergenza con Paletta: Montella ritrova il pilastro, ma basta sciocchezze

Antonelli fuori, De Sciglio out, Calabria da valutare, Romagnoli indisponibile. Per placare l’emergenza difensiva ci vuole un forte sedativo, un medicinale con effetto rapido e potente. È il caso di Gabriel Paletta. Vincenzo Montella, nella tormenta di infortuni che ha divelto le certezze difensive, ritrova contro la Fiorentina una delle note liete della stagione, quel centrale capace di instillare sicurezza e certezze al reparto intero, Donnarumma incluso.

Al rientro dalla squalifica, scontata contro la Lazio, il tecnico campano schiererà certamente dal primo minuto il numero 29. In uno scontro diretto con i Viola, con vista sull’Europa, i dettagli fanno la differenza e spostano gli equilibri: poter contare per tutta la durata della settimana sull’italo-argentino, avrà certamente pungolato i propri compagni a lavorare al meglio. Professionista esemplare Gabriel, chioccia dei più giovani dello spogliatoio. Dopo le 31 candeline spente sotto gli occhi di familiari, amici e compagni di squadra, tornerà a vestire i panni del duro, atteso dalla sfida western con Kalinic: due atleti fisici, vecchio stampo, capaci di infiammarsi nei molti corpo a corpo, sportellata dopo sportellata. Ancora non si conosce il nome di chi lo affiancherà nel duello con l’ex Dnpro, ma la sola presenza del classe ’86 rasserena lo scugnizzo napoletano in panchina.

Logico, data l’assenza di Romagnoli, l’affinità del tandem centrale non sarà perfetta, ma la capacità di saper guidare la linea sarà un punto cruciale della sfida, che giochi Gómez o Zapata. Arrivati a metà febbraio, con una classifica che regala ancora speranze europee, è tassativo un cambio di attitudine. Paletta sa di essere un leader per questo Diavolo giovane ed in cerca di punti fermi, dunque deve pesare su di lui la responsabilità. Prove come quelle del Dall’Ara, dal punto di vista disciplinare, non sono più tollerabili. Entrate come quelle di Genoa inaccettabili. Sciocchezze come la trattenuta su Belotti, a gara praticamente conclusa, deleterie. Serve una svolta comportamentale. Lo stesso Montella ha ammesso di averlo visto leggermente in calo, ma la sua annata rimane di livello; per concludere al meglio la stagione della consacrazione, niente sarebbe meglio che un crescendo che porti in Europa League. Partendo dal basso, dalle basi, dalla difesa. Partendo da Paletta.

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