Un’assenza che inizia a farsi sentire

In questo periodo d’emergenza e di scontri diretti per l’Europa che hanno visto il Milan uscirne imbattuto è passata quasi inosservata un’assenza pesantissima in un reparto nevralgico del campo. Il soggetto è Alessio Romagnoli, uscito infortunato nel primo tempo dell’impresa di Bologna, e rimasto ai box nelle sfide cruciali contro Lazio e Fiorentina.

Il 13 milanista di fianco a Paletta ha composto una coppia affidabile, sicura, ottima nell’impostazione e attenta in marcatura. Gustavo Gomez non ha dato le garanzie sperate, fino a questo momento la sua stagione è insufficiente, qualche piccolo alto (come nel derby) e molti bassi. Non errori gravi e pacchiani ma piccole sbavature o disattenzioni tecniche che spesso hanno lasciato perplessi. Montella, prima per infortunio e poi per scelta tecnica l’ha sempre preferito a Zapata in assenza di uno dei due titolari ma il paraguaiano non ha soddisfatto a pieno la fiducia del tecnico e della società che in estate ha sborsato la considerevole cifra per accaparrarselo. 7,5 milioni, visto la disponibilità esigua che il club aveva in estate per agire sul mercato, hanno rappresentato un investimento importante ma in questi match è sembrato indietro per il nostro calcio.

Romagnoli con ogni probabilità salterà anche la trasferta di Sassuolo e vedremo su chi cadrà la scelta dell’aeroplanino per affiancare Paletta. Nessun alibi e nessuna scusa, l’Europa è da conquistare perché la squadra ha i mezzi e le capacità per tagliare il traguardo minimo ma in queste settimane decisive il Diavolo sta affrontando sfide delicate senza due tre i maggiori leader del gruppo. Il difensore che a breve tornerà a guidare la retroguardia e Bonaventura che ha salutato il campionato nella sfortuna trasferta di Udine. Due assenze che rendono ancora più ammirevole il lavoro di questi ragazzi, dalla voglia e dalla fame infinita.

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