Vietato sbagliare

Daniele Castagna è nello staff di SpazioMilan.it da aprile 2016, coordinatore di redazione ed inviato. Quotidianamente vicino alla squadra, presenza fissa a Milanello e Casa Milan. È ospite di Milan TV, Top Calcio 24 e Calcissimo TV.

Che strano il calcio, sopratutto la Serie A. Dai per scontato un risultato, succede l’esatto opposto. Si divertono le divinità del pallone, passano ore intere a disegnare trame incredibili per partite alle quali troviamo poche spiegazioni. Ci sono sempre state, ci sono e sempre ci saranno. L’ultima in ordine cronologico è Napoli-Atalanta: una schiacciasassi tra le mura amiche contro un manipolo di ragazzi talentuosi alla prova del 9. Beh, il risultato non serve ricordarlo. Con una zampata, anzi due, di Caldara, promesso sposo bianconero nella casa dei partenopei (ah come si divertono lassù a disegnare queste cose), l’Atalanta si regala una notte da Dea, sognando un finale pirotecnico per il proprio campionato. E il Milan? Paradossalmente, il Diavolo rimane scottato aspettando alla tv uno score che non arriva mai. Si caldeggiava fortemente un successo azzurro, ed invece a trionfare sono stati i nerazzurri, complicando maledettamente le cose in chiave Europa League.

Ora la classifica parla chiaro. In una scalata dalle fattezze leicesteriane (chiedo scusa per il neologismo, anche a sir Claudio Ranieri), la compagine di Bergamo si trova a sole 3 lunghezze dal piazzamento Champions dei Sarri’s, incappati in un mese da assoluto psicodramma sportivo. Tra l’esaltazione pre Madrid, le critiche del Presidente e la guerra fredda interna, il Napoli ha sfasciato il giocattolo nel momento più bello, salutando definitivamente ogni velleità tricolore. Sì perché in vetta la Juventus non si ferma, neanche quando gioca svogliata e al rilento come contro l’Empoli. Il vantaggio bianconero sulle inseguitrici ora fa spavento, margine che permetterà ad Allegri di preparare il ritorno con il Porto al massimo delle energie. Tra le assaltatrice del trono sabaudo troviamo la Roma, impegnata in un turno di fuoco contro l’Inter. E qui gli occhi attenti del Milan torneranno davanti alla tv con una certa attenzione. Con una graduatoria che recita Atalanta 51, Inter 48, Lazio 47 e rossoneri a 44, il frutto della gara di San Siro potrebbe riaprire clamorosamente la corsa alla prossima Europa League.

Ma prima c’è il Sassuolo, prima c’è fondamentalmente il Sassuolo. Partendo dal presupposto che i biancocelesti, all’Olimpico contro l’Udinese, chiuderanno la giornata con qualche punto in più (1 o 3 lo dirà il campo), i ragazzi di Montella non possono sbagliare, non devono sbagliare. Non c’è margine di errore, non c’è rischio calcolato o studio delle probabilità. Da sotto, Fiorentina e Torino si toglieranno punti a vicenda, mentre sopra qualcuno giocoforza dovrà arrestare la propria corsa. Ma per tornare a respirare concretamente l’aria continentale, l’habitat naturale del Diavolo meneghino, Donnarumma e soci dovranno passare dalle forche caudine del Mapei Stadium, autentica fortezza anti rossonero. In 3 precedenti sono arrivate altrettante sconfitte. Allargando l’analisi su tutte le gare in Serie A, casa e trasferta, il Sassuolo del rossonero Squinzi ha sempre infilzato la creatura dell’amico Berlusconi, con uno o più gol. Ma non solo. Lo spauracchio Berardi vivrà la domenica forte degli 8 gol nei 6 incontri avvenuti. Tutti numeri da cestinare, cancellare, picconare, abbattere. Un tabù da sfatare, nel momento in cui davvero più conta. Inizia la fase decisiva del campionato, dopo aver riaperto i giochi contro la Fiorentina, il Milan vuole tornare in auge contro il Sassuolo. Nessun passo falso, vietato sbagliare. Lo dice la classifica.

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