Dal possesso palla all’equilibrio, da Pasalic a Bertolacci e Sosa fino alle due punte: il vero fuoriclasse è Montella

Tredici nelle ultime cinque partite: è lo score di un Milan formato Europa che dopo i passi falsi contro Udinese e Sampdoria ha deciso di riprendere la marcia senza se e senza ma. E’ un Milan che cambia, sopratutto nei momenti di difficoltà. Dal possesso palla all’equilibrio, da Pasalic a Bertolacci, fino alle due punte. Il vero fuoriclasse pare essere Vincenzo Montella che nei momenti di difficoltà cambia e stravince. Gli ultimi successi rossoneri si possono costatare perfettamente nei tre punti elencati poc’anzi.

L’atteggiamento della squadra è il primo mutamento apportato da Vincenzo Montella. L’allenatore rossonero si è reso conto che la sua formazione, adottando un possesso palla insistente si esponeva troppo spesso a dei rischi in fase difensiva quando i suoi giocatori perdevano la palla. Ecco allora un Milan più equilibrato  che attende l’avversario per poi colpire, ne sono una prova le partite contro Bologna, Lazio e Fiorentina. Il secondo punto vede un individualità, quella di Andrea Bertolacci che è tornato titolare a scapito di Pasalic.  L’ex Genoa incarna il prototipo di un centrocampista completo ed equilibrato: lo specchio di questa squadra. Importante anche l’inserimento di Josè Sosa. Infine le due punte: nei momenti di difficoltà il doppio attaccante sovrasta il nemico, mettendolo in difficoltà come contro il Chievo, quando con l’ingresso di Lapadula, in coppia con Bacca, il Milan ha iniziato a volare.

Tre punti che non possono essere sottovalutati nel giudizio complessivo della stagione, ma sopratutto in quello che è l’allenatore. Un uomo capace di cambiare, stemperare e sopratutto tenere sulle spine una squadra che mai come quest’anno avrebbe potuto distrarsi: il closing rimandato due volte, la Supercoppa di Doha e il calo fisico che ha colpito il Milan ad inizio anno. Nessun problema, ci pensa Vincenzo Montella.

 

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