Diavolo nella coda, su De Sciglio nessun rigore. Ora Bacca e Donnarumma rischiano grosso

L’extra recupero può essere accettato, l’espulsione di Sosa rallenta il gioco e ne ritarda il finale. La Juventus gioca meglio, crea di più e domina la partita dall’inizio alla fine, ma perdere così proprio no. Un penalty fischiato a tempo scaduto, una concessione, citando La Gazzetta dello Sport, dell’arbitro Massa. Nuove polemiche, veleni su veleni, ed un punto vitale per la corsa europea che svanisce alle spalle di Donnarumma.

La Rosea, in edicola questa mattina, analizza gli episodi della sfida di ieri. Come già spiegato nell’incipit, il recupero in più si può accettare ma il penalty fischio pro Juventus no, per due chiari motivi regolamentari: la distanza tra i due tesserati di Milan e Juventus è minima (187 centimetri); è il pallone a muoversi verso il braccio del terzino rossonero e non viceversa, conditio sine qua non per far scattare la sanzione per “aumento di volume”. Ricapitolando, non è De Sciglio che cerca di interrompere la corsa della sfera allargando il braccio, bensì il pallone che colpisce l’avambraccio del rossonero nell’atto di correre e coordinarsi.

L’analisi della moviola, però, non finisce qui. La Gazzetta sottolinea come manchi un rigore ai padroni di casa nel primo tempo, affossamento di Zapata a Dybala, e di come fosse irregolare la posizione di partenza di Bacca al momento del pari. E parlando del colombiano, ora l’attaccante numero 70 rischia grosso: veementi proteste nel dopo gara, con l’utilizzo di termini ingiuriosi nei confronti della terna arbitrale. L’ex Siviglia è stato trattenuto a forza da Montella e Galliani, ma un’eventuale sanzione dipenderà da ciò che ha scritto Massa a referto. Non solo problemi per l’attacco, ma anche tra i pali: Donnarumma, letteralmente imbufalito, potrebbe far compagni a Bacca nella lista degli squalificati per proteste ed ingiurie.

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