Ma che colpa abbiamo noi?

Oggi avrei voluto festeggiare, parlarvi di gioia, speranza, ottimismo. Avrei voluto cominciare a sognare con voi un nuovo Milan, un Milan al passo con i tempi, una squadra dal futuro roseo che guardava alla prossima stagione, al mercato estivo con entusiasmo, con passione, con la voglia di tornare a sognare, di tornare a respirare, di tornare a vivere. Il 3 marzo era una data segnata in rosso da quasi tutti i tifosi rossoneri, la data dell’assemblea dei soci, la data del closing, la data del passaggio di proprietà. Ed invece niente, nulla di tutto ciò. La giornata che ci siamo appena lasciati alle spalle è stata tragicomica, con voci assurde e paradossali che si sono succedute in maniera beffarda, smentite, promesse, minacce, dichiarazioni che fanno ripiombare il tifoso rossonera in un incubo che sembrava dileguarsi ed invece resta più vivo che mai.

Non vogliamo in questa sede entrare nel merito di una vicenda di cui, il sottoscritto soprattutto, non ha mai approfondito con accuratezza, preferendo il campo, il calcio giocato, le speranze ed i sogni, ma ci limitiamo a concentrarci nell’analizzare il susseguirsi dei fatti e nel capire come si può arrivare a tanto, come si può arrivare a far sentire il tifoso rossonero ridicolizzato, umiliato, bistrattato, ma soprattutto, cosa più grave di tutte, deluso e sfiduciato. Che poi la cosa più grave è quella: tradire la fiducia del tifoso, l’unico che ama davvero il Milan, l’unico che soffre senza secondi fini, piange, gioisce e si incazza, senza un tornaconto personale, ma solo e soltanto per amore, per passione, per fede. Ed è proprio lì che si compie la vigliaccheria più pesante ed imperdonabile, nel tradire chi ama, nel tramare alle spalle di chi sogna.

In tutto questo, però, di chi è la colpa? Fininvest ha fatto un adeguato controllo sugli acquisitori? Ses ha fatto una adeguata due diligence sui conti del Milan? Possibile che da Agosto, dopo vari rinvii, due giorni prima del closing nascano problemi di questo tipo? I soci scappano, si defilano, ma dove siamo, ad una raccolta fondi? E se anche ci dovesse essere questo benedetto (o forse maledetto) closing, quando ci saranno da fare investimenti sulla rosa ci dovremo trovare di nuovo di fronte a questo triste elemosinar soldi da un investitore ad un altro? Uno schifo, una vergogna! C’è in molti, spero in quasi tutti, un senso di ribrezzo e di stupore allo stesso tempo. Ribrezzo per tutte le prese in giro che è inutile elencare, stupore perché mai avremmo pensato di diventare da squadra più titolata a zimbello del mondo intero. Il Milan non deve essere l’oggetto dei vostri sporchi affari, ma una questione di cuore, passione ed amore.

La domanda che i più scaltri si pongono ora, però, quella che un tifoso medio, quello senza i prosciutti agli occhi e senza interessi o venerazioni ingiustificate può lecitamente farsi al momento è: ma questi cinesi esistono davvero? C’è stata realmente una trattativa, o è stata solo una trovata mediatica tra aziende fantomatiche e fantomatici prestanomi? Ci sarà davvero da meravigliarsi se dopo tutta questa sceneggiata napoletana il Milan restasse nelle mani di Silvio Berlusconi e con Adriano Galliani a fare e disfare come meglio crede? E se così fosse, perché mettere alla gogna mediatica gente apparentemente seria come Fassone e Mirabelli? Domande, dubbi, incertezze, brutti pensieri, tutti legati da un unico vero filo conduttore, una sola certezza. Il tifoso del Milan non merita questo, ma soprattutto non lo merita il Milan.

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