Milan, senti Ferron: “Donnarumma? Meret è più completo. E Scuffet…”

Fabrizio Ferron, ex portiere di Atalanta, Sampdoria e Inter e attuale preparatore dei portieri dell’Under 17, ha parlato a Mediaset del futuro della porta azzurra:

Donnarumma, Meret e Scuffet: “Donnarumma non sente le pressioni ma Meret tecnicamente è più completo. Scuffet è un ottimo portiere, spero torni titolare. Mi sembra ieri quando li allenavo nelle nazionali giovanili e invece sono già a questi livelli. Erano ragazzini con delle qualità fuori della norma e i risultati lo dimostrano. Se sono titolari nei club e già nel giro della Nazionale significa qualcosa. Sono persone serie, spesso si hanno dei pregiudizi sui giovani, invece per loro no. Meret lo chiamavo ‘vecchietto’, perché mi sembrava avanti anni luce”.

I punti di forza: “Di Donnarumma m’impressiona la velocità ad andare a terra, nonostante sia un gigante. E poi sorprende per come affronta le partite, ha una personalità tale che gli permette di farsi scivolare tutto. Dimentica immediatamente quello che succede in campo, e questa è una grande qualità per un portiere. Meret tecnicamente forse è più completo, anche per un discorso di conformazione fisica. Tutti e due affrontano le gare con la massima serenità. Scuffet ha meno qualità tecniche rispetto a Donnarumma e Meret, ma come loro regge benissimo le pressioni delle partite. Adesso ha giocato meno ma spero che possa tornare titolare, perché lo ritengo un ottimo portiere”.
Il modello Buffon: “Faccio un paragone con gli altri sport, lo sci in Italia è esploso grazie a Tomba. Dopo di lui tutti i bambini volevano sciare. Nel calcio è uguale, avere un portiere come Buffon come esempio è un apripista per questi ragazzi che vogliono emularlo. Una figura così aiuta tantissimo i giovani. Se ti alleni con Buffon capisci perché gioca ancora titolare a 40 anni”.
Il portiere moderno: “Ormai tutte le squadre giocano con la difesa alta e il portiere deve accorciare la distanza stando in posizione avanzata. Prima potevi prendere la palla con le mani nel retropassaggio, ora devi fare quello che fa un difensore. Ma loro sono cresciuti così, quindi non è un grande problema per i giovani portieri di oggi quello di saper giocare con i piedi. E’ cambiato il modo di pensare il calcio, prima si puntava più sulla tecnica e c’era meno esasperazione fisica”.

Portieri in Italia e all’estero: “Non invidio nessuno. Vedo che c’è ancora un livello molto alto rispetto all’estero. Fuori dall’Italia trovi il portiere bravo, ma in generale abbiamo una qualità superiore. Nuovi fenomeni tra i pali? Ci sono alcuni portieri davvero niente male, ma mi vietano di fare i nomi…”.

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