Che ne sarà di Mati?

La prima da titolare con la maglia rossonera, un’ottima prestazione in una mediana decimata da infortuni e squalifiche, ma soprattutto il (delizioso) gol-vittoria in un match fondamentale nella corsa all’Europa. Milan-Genoa è stata la rinascita di Mati Fernandez, sfortunato acquisto last minute della campagna acquisti estiva. Infortuni a catena ne hanno pregiudicato sin da subito l’inserimento e l’affollamento nella rosa non lo ha aiutato a emergere, ma la gara contro il Grifone sembra aver cambiato le carte in tavola: il cileno ha convinto per personalità e freddezza sotto porta, piacendo soprattutto per la prontezza offerta nel momento del bisogno.

Ma da settimana prossima, alla ripresa del campionato, il rischio è tornare nell’oblio. L’emergenza mediana, infatti, dovrebbe essere superata in vista del Pescara: Sosa rientrerà dal turno di squalifica, Locatelli tornerà in condizioni migliori rispetto a settimana scorsa (era ancora debilitato dall’influenza, ndr), Kucka e Pasalic scalpiteranno per l’ultima maglia a disposizione della mediana a tre. E Bertolacci, seppur ancora ko per la trasferta abruzzese, potrebbe tornare a disposizione per Milan-Palermo. Montella, insomma, sta recuperando uomini importanti. E Mati è a un importante bivio, che potrebbe condurlo su strade profondamente diverse: o confermarsi e consolidare un proprio spazio nelle rotazioni del mister, oppure tornare defilato rispetto ai titolari.

Il destino degli acquisti estivi del Diavolo, a otto mesi dall’inizio della stagione, è controverso: alcuni hanno ottenuto un posto in campo, altri molto meno. C’è chi da emergente è divenuto certezza, capace di ritagliarsi uno spazio a suon di prestazioni e continuità: su tutti Vangioni, da oggetto misterioso a titolare della corsia mancina, ma anche il Principito Sosa, divenuto uno dei riferimenti della mediana di Montella dopo un inizio e stentato. Ma anche chi, dall’altra parte, non ha scalato le gerarchie dell’Aeroplanino: Gustavo Gomez, riserva fissa dei tre centrali titolari, ma anche Lapadula, idolo della Curva Sud ma rimasto un po’ sotto le attese. Poco spazio, non una caterva di gol, ma soprattutto gregario dell’intoccabile Bacca. Mati, adesso, è tra i due fuochi: confermarsi o bruciarsi?

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