Milan, per l’Europa è tempo di riattaccare la spina

Il Milan non sa più vincere. E nella volata Europa League incappa in un altro inaspettato e doloroso passo falso. Il Crotone da “ritmo Champions” (citazione quasi fedele di Montella) non fa bottino pieno come accaduto contro i cugini dell’Inter, ma blocca i rossoneri su un 1-1 che scontenta tutti: i calabresi, ancora in piena lotta per la salvezza, ma ovviamente anche Zapata e compagni, incapaci di mettere a segno una vittoria che avrebbe dato ossigeno e speranza a una classifica bisognosa di punti. La coppia di partite post derby, considerata una sorta di match ball per le coppe (Empoli a San Siro, Crotone allo Scida) è stata a dir poco nefasta: la miseria di un punto raccolto, due prestazioni lontane dalle attese, un senso di inadeguatezza che non può non destare perplessità. Il Milan è fermo, stagnante, 6^ solo grazie alle cadute e alle mancanze di chi insegue.

Eppure Montella non si è detto preoccupato. Sette giorni dopo il ko contro l’Empoli, meritato nel gioco e di fatto anche nelle occasioni, il Milan era chiamato a una reazione di carattere e alla vittoria, per sperare di recuperare punti sulle avversarie in un turno sulla carta favorevole. Non ce ne voglia il mister, ma non è arrivata nessuna delle due. Né una prestazione da “cuore oltre l’ostacolo”, nonostante la reazione dopo lo svantaggio e dopo un avvio di gara a marca totalmente rossoblu, e né evidentemente i tre punti e il recupero su Atalanta e Lazio, brave a pareggiare e vincere rispettivamente contro Juventus e Roma. Nemmeno dai singoli sono arrivate le risposte sperate: Suso è stato attivo ma egoista, Deulofeu è parso appannato (e a tratti irritante), la difesa ha ballato ancora senza Romagnoli e Kucka è stato disastroso. Solo Donnarumma ha risposto pienamente presente con almeno due super parate: positivo il ritorno ad alti livelli di Gigio, decisamente meno il doversi aggrappare costantemente alle prodezze del proprio portiere per non soccombere.

Insomma: il Milan è in crisi e non è facile capirne appieno i motivi. Anche se alcuni punti paiono chiari. Il primo, evidenza dei fatti, è che il Diavolo soffre tatticamente e agonisticamente le partite contro le piccole: in mancanza di singoli ispirati (gli spagnoli, in difficoltà, e Bonaventura) segnare diventa estremamente difficile. Non è un caso che nelle ultime gare le reti siano arrivate dai difensori. Il secondo: non è in dubbio la volontà di centrare l’Europa, ma la squadra di testa sembra avere un po’ mollato il colpo. Sarà stato l’arrivo ufficiale dei cinesi, le eccessive chiacchiere di mercato e di futuro, due impegni poco “stimolanti” contro Empoli e Crotone o che altro, ma la squadra sembra meno cattiva e concentrata delle settimane precedenti. E tra Pescara, Empoli e Crotone ha lasciato sul tavolo sette punti sanguinosi che, salvo miracoli, costeranno l’accesso diretto all’Europa. E ora toccherà sfidare Roma e Atalanta, in due gare dure ma non perse in partenza: basteranno due big match a riattaccare la spina al Milan?

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