Nesta: “Al Milan esperienza incredibile. Romagnoli il mio erede”

Si scrive Alessandro Nesta, ma si legge leggenda. Tutti i tifosi rossoneri hanno ben impresso nella loro testa lo strapotere di uno dei difensori più forti degli ultimi 30 anni. Giocatore unico con una padronanza del ruolo da fuoriclasse assoluto tanto da spingere un campione come Franco Baresi a dire “Nesta è più forte di me”. Indimenticabile è stato il suo trascorso con la maglia del Milan, con la quale ha totalizzato 326 presenze condite da ben 2 Champions League. Adesso ricopre il ruolo di allenatore negli USA alla guida del Miami FC, società rilevata da Paolo Maldini, storico ex capitano rossonero col quale Nesta formava la coppia di centrali difensivi più forte degli ultimi decenni.

In questi giorni, proprio da Miami, ha rilasciato alcune dichiarazioni, sul suo passato rossonero: “Non volevo andare via dalla Lazio. Non ero pronto a lasciare quello che fino ad allora, calcisticamente e nel privato, era la mia vita. Due anni prima avevo rifiutato il Real Madrid”. Poi nella vita di Alessandro Nesta è arrivato come un fulmine a ciel sereno il Milan: “Il destino mi ha premiato e sono finito al Milan, quasi costretto. Ma mai scelta fu più indovinata, oggi ringrazio Dio. Ho vinto tutto a Milano  e ho passato degli anni indimenticabili”. Qualche parola anche su Carlo Ancelotti, l’allenatore col quale ha collezionato vittorie e trofei nella sua esperienza rossonera: “Ancelotti è il migliore. Ci ha fatto vivere bene e ci ha portato a vincere tanto”.

Ci sono anche brutti ricordi che riaffiorano nella testa di Nesta, uno tra tanti è quello di Istanbul: “Dopo la sconfitta ai rigori col Liverpool, ci misi 6-7 mesi a riprendermi”. La dimostrazione della forza di quella squadra e di quei giocatori si vide qualche anno dopo, ad Atene, dove proprio contro il Liverpool il Milan conquistò la sua settima Champions League. Non solo di brutti ricordi ha voluto parlare Alessandro Nesta: “Ricordo benissimo la partita giocata contro il Barcellona. Io ero già abbastanza vecchio e parecchio acciaccato. Avevo di fronte un certo Messi. La partita finì 2-2 e penso di aver giocato una delle mie migliori partite”.

Nesta ha, infine, fatto i complimenti a quello che per molti è il suo erede designato, Alessio Romagnoli: “Il mio erede penso possa essere Romagnoli. Spero che possa fare una carriera importante, ma per farlo deve affermarsi in ambito internazionale ed europeo, giocando la Champions e i mondiali, facendo stagioni di vertice. Dopodiché andrà valutato per quello che è”. Romagnoli si è già impossessato della numero 13. La speranza è quella che possa davvero emulare un mostro sacro come Alessandro Nesta, la tempesta perfetta.

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