Corretto l’entusiasmo per il mercato in entrata. Ma le uscite?

Corretto l’entusiasmo per il mercato in entrata. Ma le uscite? Tra colpi ufficializzati, visite mediche programmate, trattative aperte e vive, direi che tutto sommato ci siamo. C’è impasse sul rinnovo di Gigio, ma anche qui la società ha fatto le sue mosse nei tempi o probabilmente anche nei modi corretti, pertanto per essere inizio giugno, possiamo affermare che non c’è davvero male. Occorre tuttavia iniziare a spingere sull’acceleratore per quanto concerne le uscite. La lista dei potenziali partenti è lunga ed è un aspetto di mercato importante tanto quanto i giocatori in entrata.

I papabili pronti a lasciare sono parecchi e l’impegno per gestire le varie negoziazioni su diversi tavoli sarà significativo. Tra coloro che saluteranno Milanello, alcuni avranno un posto comunque speciale nel cuore dei tifosi, perché in questi anni complicati gli aficionados rossoneri hanno imparato ad apprezzare anche caratteristiche che vanno oltre la tecnica e la personalità che contraddistinguono i calciatori. Sarà un filino amaro quindi congedare i Paletta, i Poli, i Lapadula e perfino i Kucka. Meno doloroso sarà il passaggio con altre maglie dei De Sciglio, Vangioni, Ely, Mati Fernandez, Bertolacci, Sosa, Bacca e Niang.

Ognuno di questi in ogni caso, per ragioni distinte, ha buone probabilità di non giocare più col Diavolo la prossima stagione e trovare una soluzione per tutti non sarà una passeggiata. Ma è una necessità. Se si vuole cambiare passo, vendere, senza svendere né regalare, fa parte della programmazione di una società sana con strategie precise. A questo dobbiamo ambire, prima che ai trofei.

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