Montella: “Al Milan è in atto una grande trasformazione, sta nascendo qualcosa. I nuovi arrivati…”

Il sito ufficiale del Milan ha pubblicato un estratto dell’intervista di Vincenzo Montella all’edizione di luglio di Forza Milan!, il mensile ufficiale del club rossonero:

«È in atto una grande trasformazione, sta nascendo qualcosa», spiega Vincenzo Montella in occasione del raduno, il secondo da quando allena il Milan. «Abbiamo una gara decisiva a fine luglio e il tempo è poco, quindi tutti devono mettersi a disposizione e lavorare di più».

Differenze rispetto a 12 mesi fa?
«Abbastanza simile la vacanza, mentre a livello professionale ho aspettative diverse. Un anno fa ero appena arrivato al Milan, quest’estate l’ho vissuta da confermato, un punto di vista un po’ diverso».

Quest’estate si è parlato molto di Milan…
«La società ha svolto un buon lavoro, stiamo andando bene. È in atto una grande trasformazione, l’abbiamo decisa perché necessaria: si può leggerla come si vuole, ma sta nascendo qualcosa».

Come avete preparato questo avvio? Volete arrivare subito al top in vista del preliminare di Europa League o non sconvolgerete la preparazione?
«Abbiamo fatto come sempre. Ci vuole un approccio graduale, anche se quest’anno lo sarà un po’ meno del solito perché abbiamo partite impegnative fin da subito e una decisiva a fine luglio. Il tempo si è accorciato, ma la preparazione non sarà molto diversa rispetto agli altri anni, anche se qualche modifica va fatta inevitabilmente».

Quando pensa che la squadra potrà essere al massimo?
«L’aspirazione di ogni allenatore è avere la squadra pronta, sempre. Dobbiamo lavorare per questo, abbiamo quest’ambizione e necessità. Per farlo ci vuole la massima predisposizione e anche qualcosa in più da parte dello staff, ma soprattutto dei giocatori, verso il lavoro. Avremmo bisogno di tempo ma non l’abbiamo, quindi tutti dovranno mettersi a disposizione e lavorare di più».

Che Milan vedremo? Sarà una squadra in grado di cambiare in corsa, come già successo lo scorso anno, o sarà più conservatrice?
«A dire la verità, non lo so. Devo conoscere i giocatori che sono arrivati: sono tutti bravi e famosi, ma sono anche giovani e alcuni di loro arrivano da altri campionati. Il calcio italiano a livello tattico è difficile, potrebbero aver bisogno di più tempo, devo prima conoscerli nella quotidianità per vedere come si adatteranno».

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