CONFERENZA/ Montella: “Dobbiamo ancora diventare squadra, inserire Biglia è stato un rischio. Cutrone? Nessuna gerarchia, decide il campo”

Queste le dichiarazioni rilasciate da Vincenzo Montella nel corso della conferenza stampa successiva alla gara vinta contro il Cagliari: “Yonghong Li? Ci è molto vicino, così come ci è vicino Han Li. Entrambi erano provati, mentre noi eravamo euforici. Anche il Presidente è stato travolto dall’euforia della squadra. La sua presenza negli spogliatoi ci ha fatto piacere, c’è stato un siparietto molto divertente. Kessié? E’ un calciatore unico nel suo genere, ce ne sono pochi nel mondo, come completezza. Fare una prestazione sottotono ci può stare. Tra l’altro, dopo l’errore relativo al gol del Cagliari, è cresciuto. Questo è sinonimo di grande personalità. Se tre punte centrali siano troppe? Anche André Silva sta facendo bene, non credo siano tanti, perché giocheremo ogni tre giorni. Non c’è alcuna gerarchia, è il campo che decide. Se Montolivo sia più sereno senza fascia? Sinceramente, non so la sua prova sia stata coincidente con questo fattore. Riccardo mi sta piacendo e sta crescendo sempre di più. Magari, si sentiva responsabile per i mancati risultati degli ultimi anni. La gara di stasera? Stasera c’erano sette o otto calciatori nuovi, rispetto all’anno scorso, compreso Cutrone. Dobbiamo ancora diventare squadra. Siamo stati un po’ lunghi, era la sesta partita di un piccolo ciclo. Era la più stancante dal punto di vista fisico e, soprattutto, mentale. Sarebbe miracoloso vincere tutte le partite con facilità. Anche la Juventus, che vince lo scudetto da sei anni, ieri ha faticato. Sono soddisfatto e orgoglioso di questa vittoria, perché si è visto lo spirito Milan. C’è la giusta integrazione tra giovani e meno giovani. Voglio sottolineare la prestazione di Montolivo. Mi auguro di vincere altre partite come questa, se si riuscissero a vincere, saremmo una grande squadra. Vedo una squadra che si deve ancora conoscere e, purtroppo, vanno via per le nazionali numerosi giocatori. Possiamo diventare squadra come il tempo. Ci sono degli spunti, credo che questo mese sia stato estremamente positivo, noi, dall’interno, non ci aspettavamo di più e anche come società credo non si potessero aspettare di più. Biglia? Non nascondo che metterlo in campo sia stato un fattore di rischio. Anche per questo ieri non abbiamo voluto diramare tardi la lista dei convocati. Mi auguravo non ci fosse bisogno di inserirlo, invece, è stato così. Il medico, a fine partita, era provato”.

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