A Roma ancora con il 4-3-3, sperando che non diventi integralismo tattico

Dopo la sosta per le Nazionali e le tante polemiche attorno alla delegazione italiana guidata da Gianpiero Ventura, riecco finalmente la Serie A, riecco il nostro caro amato Milan. Settembre è il mese delle prime vere risposte sul campo, ma è anche il mese dell’inizio ufficiale delle competizione europee che, per nostra fortuna, quest’anno tornano a riguardarci da vicino. Da qui a domenica 30 settembre i rossoneri avranno sette impegni ufficiali tra campionato ed Europa League e saranno costretti a giocare ogni tre giorni. A mercato definitivamente chiuso, le bocce sono ferme e Vincenzo Montella, infortuni permettendo, sa di poter contare su tutti i calciatori che la società gli ha messo a disposizione. La prima partita che il calendario presenta, pone di fronte il Diavolo alla Lazio di Simone Inzaghi, in una trasferta mai troppo comodo e favorevole ai rossoneri.

Al di là delle ricorrenze e dei corsi e ricorsi storici, la compagine di Vincenzo Montella, sarà chiamata al primo vero impegno di un certo livello che potrà testare in maniera più approfondita stato di forma e capacità di essere squadra. Fin qui sono arrivate sei vittorie su sei incontri ufficiali, ma le avversarie non rappresentavano scogli insormontabili da superare e il Cagliari, nell’ultima a San Siro, ci ha messo non poco in difficoltà. Molto più probante, quindi, sarà l’impegno di domani pomeriggio contro una squadra già rodata e che l’anno scorso ci ha preceduto in classifica. Sarà la prima di Lucas Biglia contro la squadra di cui era capitano fino a qualche mese fa e davanti ai suoi ex tifosi, ma sarà soprattutto una partita che ci dirà molto di più sullo stato di salute di questo Milan.

Qualcosa intanto la sappiamo già. Quasi certamente non saranno del match Andrea Conti, che ha subito una distorsione alla caviglia in Nazionale, e Giacomo Bonaventura, ancora alle prese con dei piccoli fastidi muscolari accusati a metà agosto. Un altro dato che sembra ormai certo è il modulo con cui sarà schierato in campo il Milan. Pare che Montella, infatti, sia intenzionato a riproporre ancora il suo sistema di gioco preferito: il 4-3-3. In questo modo resterà in panchina ancora Alessio Romagnoli, Ricardo Rodriguez sarà costretto nuovamente a fare gli straordinari in difesa (così come Conti quando rientrerà) e due punte, delle tre a disposizione, partiranno ancora una volta dalla panchina. Disposizione tattica che, però, favorisce e mette nelle condizioni ideali lo spagnolo Suso che giocherà ancora largo a destra nella sua posizione preferita.

Il Milan plasmato da Montella è nato e cresciuto con il 4-3-3 e per il momento questo è il modulo che dà maggiori garanzie, ma forse non è il migliore per far rendere al meglio i calciatori della rosa. Per il tipo di mercato fatto, infatti, i rossoneri sembrano fatti apposta per giocare con la difesa a tre, modulo che Montella ha utilizzato spesso nella sua Fiorentina. Sia Bonucci che i due esterni Conti e Rodriguez, sembrano perfetti per quel tipo di schieramento e anche le punte rossonere e il turco Calhanoglu potrebbero beneficiarne. Lungi da me criticare Montella, ma la speranza è che in futuro si possa anche cambiare e che le convinzioni tattiche non diventino integralismo. Gli allenatori vincenti nel calcio moderno sono quelli che sanno adeguarsi alla rosa che hanno a disposizione e non il contrario e gente come Allegri, Mourinho, Conte, Simeone ed Ancelotti, ne sono l’esempio lampante.

Twitter: @lino850

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