Kali-sì, difesa nì: l’analisi tattica di Milan-Udinese

Tre punti dovevano essere, tre punti sono stati. Il Milan piega una volitiva Udinese grazie ai primi due gol con la maglia rossonera di Nicola Kalinič, uno che con gli esordi a San Siro se ne intende. Tripletta fu all’esordio assoluto all’impianto meneghino in un Inter-Fiorentina 1-4, tripletta sarebbera stata oggi se la Var non avesse annullato il 3-1 per fuorigioco. Dettagli: le leggere perplessità dell’ambiente, che magari dal mercato avrebbe preferito l’arrivo di un nome maggiormente altisonante, vengono spazzate via, con forza, dal croato, mpv, usando una espressione puramente cestistica, di giornata.

Bomber di razza

Che corre, ripiega, attacca profondità ed avversari. In una sola parola, partecipa: quello, in pratica, che richiedeva Montella al suo futuro attaccante durante l’estate. Ma la sostanziale novità è che l’ex Viola, alla prima da titolare in Serie A col Milan, si dimostra anche cecchino d’area di rigore. Un aspetto che potrebbe rendere davvero devastante la manovra di Montella. L’interrogativo, adesso, riguarda chi farà coppia con il 29enne: Suso non è sembrato giocatore in grado di fare la differenza nel 3-5-2, mentre bene si è inserito Cutrone. Senza, ovviamente, dimenticare André Silva, lasciato sorprendentemente in panchina per tutto il match.

Perplessità

Se, da un lato, il reparto offensivo ha fatto discretamente bene, nonostante la mancata chiusura anticipata della contesa, quello difensivo non ha brillato. La difesa a tre, composta da Bonucci, Romagnoli e Musacchio, non ha vissuto un pomeriggio serenissimo, concedendo all’Udinese il gol dell’1-1 e altre varie occasioni non sfruttate dai friulani. Sanguinoso, poi, l’errore di Romagnoli in occasione della marcatura di Kevin Lasagna, quasi a sottolineare una non ancora perfetta intesa fra i tre interpreti della nuova retroguardia rossonera.

Frecciarossonera

No, non vogliamo far pubblicità occulta a Trenitalia, quanto sottolineare la positiva prova di Calabria e Ricardo Rodriguez. I due, nonostante le caratteristiche profondamente differenti, hanno spinto con costanza durante tutto l’arco della sfida, dimostrando come questo sia lo schieramento tattico in grado di evidenziarne maggiormente le qualità. Le voci di un possibile adattamento di Borini o di un nuovo arrivo dagli svincolati possono aspettare: Montella sembra aver trovato le sue frecce sulle fasce.

Conclusioni

Così come recita uno dei tanti tormentoni estivi, dunque, bene, ma non benissimo. L’Udinese di Gigi Del Neri ha ben figurato nel pomeriggio del Meazza, arrendendosi solo per un’oggettiva inferiorità tecnica, riuscendo però a far risaltare i (fortunatamente pochi) difetti dell’attuale Milan. Pochi, dicevamo, e comprensibili: Montella, pur avendo a disposizione una discreta quantità di tempo, dovrà necessariamente lavorare per trovare una soluzione alle lacune della formazione milanista, in vista di impegni ben più probanti di quello odierno. 

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