Milan, tris di ko. Ma Montella incassa un’altra fiducia

Altri due ceffoni, costati la terza sconfitta in campionato su sette giornate, ma leggeri miglioramenti nel gioco e (finalmente) una squadra che sembra iniziare a trovare una fisionomia negli uomini e nel modulo. Il giorno dopo Milan-Roma, momento di pausa e riflessione a causa della sosta per le Nazionali e con il derby lontano due settimane, lascia anche un retrogusto agrodolce nella bocca di Montella. Piacciono i passi avanti nella consistenza del tabellino post partita e nell’atteggiamento, con un Diavolo decisamente piĆ¹ attento e in partita rispetto ai disastri con Lazio e Sampdoria, seppur ancora poco solido e indietro rispetto alle avversarie dirette per la Champions. Ma un’altra sconfitta e soprattutto il -4 (potenzialmente -6) dal quarto posto non fanno dormire sonni tranquilli.

Non ĆØ tutto da buttare ciĆ² che si ĆØ visto nel primo big match rossonero dell’anno. Il 3-5-2 di partenza – con ben nove acquisti, fuori solo Conti e Antonio Donnarumma – sembra essere quello che il Milan aveva studiato durante la campagna acquisti estiva: un primo dato importante nell’ottica di costruzione e consolidamento di un nuovo undici titolare. A un primo tempo scialbo e insipido per “colpa” di entrambe le squadre, ĆØ seguita una ripresa in crescendo in cui Bonucci e compagni hanno provato a creare occasioni da gol per vincere la partita, senza trovare il guizzo vincente: decisivo Alisson proprio su una bordata del capitano, un po’ sfortunati e imprecisi i tentativi dei vari Kalinic, AndrĆ© Silva e Calhanoglu. Ma la Roma tiene e superato il 70′ non perdona coi propri spietati campioni: la sblocca Dzeko, arrotonda Florenzi, la “chiude” proprio il turco con il rosso che chiude virtualmente la partita e che gli costerĆ  l’Inter.

Insomma: ĆØ arrivata nuovamente una sconfitta, ma con sostanza diversa rispetto al disastro di Genova e alla Caporetto dell’Olimpico. Il Milan non ha demeritato, perdendo con onore contro una Roma chiaramente piĆ¹ avanti e pronta: servono evidenti (e veloci) passi avanti per puntare alla Champions, ma il gruppo ha dato l’impressione di crescere. ƈ anche per questo che Montella continua ad avere la fiducia della societĆ . Il mister ĆØ chiamato a fare delle scelte delicate e importanti in una fase in cui la squadra va plasmata, a volte azzeccando e a volte sbagliando, ma cambiare oggi sembra piĆ¹ deleterio che salvifico. Non solo per la mancanza di alternative credibili – Ancelotti avrebbe fatto sapere che non accetterebbe nessuna panchina in corsa -, ma perchĆ© l’esonero certificherebbe il fallimento in toto non solo del mister ma di un intero progetto tecnico, che ha bisogno di tempo per poter iniziare a dare dei frutti. “Sacrificare” l’allenatore aiuterebbe la cerca del Colpevole per questo inizio stentato, ma difficilmente aiuterebbe la squadra e parecchi singoli a trovare gioco, identitĆ  e risultati. Serve pazienza, ma anche tornare a fare punti per la serenitĆ  di tutti: per lo spettacolo e gli applausi, ripassare tra qualche mese.

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