Punto tattico: il Milan pecca nella compattezza. Reparti troppo disuniti

Sul match    Milan-Genoa finisce 0-0. Partita tattica e equilibrata con pochissime occasioni da rete per entrambe le squadre. Il Milan è sceso in campo con il 3-4-2-1. Bonaventura largo a sinistra, Rodriguez arretrato nei tre di difesa, Calhanoglu e Suso alle spalle di Kalinic. Modulo a specchio per il Genoa, con Laxalt a sinistra, Rosi a destra, Taarabt e Rigoni dietro Galabinov. Il match cambia al 25′, quando Bonucci commette una follia lasciando i rossoneri in inferiorità numerica. Montella è costretto a un nuovo cambio tattico, volto a riorganizzare i suoi in campo. Esce Calhanoglu, entra Romagnoli. Si torna alla difesa a 4, con Borini a destra, Rodriguez a sinistra, Zapata e Romagnoli centrali. Centrocampo a due con Kessié al fianco di Biglia, Suso e Bonaventura a supporto di Kalinic. Ma la gara regala pochissime emozioni, con il Milan accompagnato dai fischi di tutto San Siro al fischio finale.

Analisi tattica    Diversi sono gli aspetti tattici che ancora non funzionano nel Milan di Montella. Ieri i rossoneri sono riusciti a trovare un equilibrio di squadra nonostante l’inferiorità numerica, ma ancora non si vede un gioco, una manovra. Reparti disuniti, squadra lunga e troppo poco compatta. Biglia, fortemente criticato in questo avvio, è l’esempio lampante delle difficoltà di questo Milan. Poche giocate, poche verticalizzazioni, poca costruzione e tanta confusione. Ma, siamo sicuri che sia esclusivamente colpa dell’ex Lazio? E’ un Milan statico, troppo poco movimento e incapacità nel leggere le situazioni. Montella deve ritrovare le certezze per ripartire. Ora non c’è davvero più tempo.

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