Punto tattico: Montella, Cutrone è la pedina decisva per questo Milan. Cattiveria mista a determinazione, peculiarità da cui ripartire

Il Milan continua a non girare, nel gioco e nei risultati. Montella ritiene che ora i rossoneri hanno una loro identità, e il momento di crisi è causato da semplici episodi. Ma è possibile ridurre il tutto al concetto di sfortuna? Oggettivamente diventa assolutamente difficile. Se il Milan si trova a soli 16 punti con cinque sconfitte dopo 11 giornate non è per caso. È una squadra che, al momento, pecca sotto ogni aspetto, non solo tattico. Quando sono andati sotto, i rossoneri non sono mai riusciti a riprendere il match. Un dato significativo che dimostra la poca determinazione, fiducia e convinzione in se stessi. Il Milan, ad oggi, sa di non essere una grande squadra. Le sconfitte in tutti gli scontri diretti testimoniano questo. Serve una svolta. Il compito principale per Montella è riuscire a trasmettere consapevolezza ai suoi giocatori e, solo successivamente, trovare un sistema di gioco che esalti le qualità dei singoli. Anche perché, a fine ottobre, il Milan non ha un’idea di gioco e i giocatori in campo troppo spesso sembrano essere spaesati.

Sotto l’aspetto tattico, il Milan necessita di maggior peso offensivo. Ad esclusione del match di Verona contro il Chievo, il Milan non ha realizzato zero gol contro Genoa, Aek Atene e Juventus. Tutte gare disputate a San Siro. Tanta eleganza ma poca cattiveria. Calhanoglu gioca in smoking, Kalinic è troppo isolato. Se non si inventa qualcosa Suso, i rossoneri non sono praticamente mai pericoloso. Cosa serve dunque? Al momento l’ipotesi più semplice è l’inserimento di un altro attaccante. Chi? Tutti, forse, opterebbero per André Silva, ma come dimostrato sino ad oggi, Cutrone è l’unico in grado di cambiare le partite. Indubbiamente Silva garantisce maggior qualità, ma il Milan ripresenterebbe gli stessi problemi. Poco movimento lì in avanti e troppa poca cattiveria. Cutrone è un giocatore che lotta su ogni pallone, fa a sportellate con le retroguardie avversarie, attacca la profondità e spacca le difese. Probabilmente, oggi, è proprio il giocatore che manca al Milan, in grado di trasmettere voglia e cattiveria alla squadra. Peculiarità fondamentali se il ‘Diavolo’ e Montella puntano a scacciare la profonda crisi di questa prima parte di stagione.

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