Punto tattico: Montella, perché continuare con Suso da seconda punta?

Sul primo tempo   Nel derby di domenica contro l’Inter, Montella nel primo tempo ha puntato su Suso da seconda punta, al fianco di André Silva. Ancora una volta, però, i risultati sono stati a dir poco non soddisfacenti. Poco peso offensivo, con il portoghese troppo isolato costretto a battersi contro la fisica retroguardia nerazzurra e lo spagnolo del tutto assente dal gioco. Naturalmente, nel mondo Milan, è sorta subito una domanda: perché continuare con Suso da seconda punta?

Sul secondo tempo   Nella ripresa, Montella comprende le difficoltà del suo Milan nella fase d’attacco e decide di inserire Cutrone al posto di Kessié, con il conseguente arretramento di Suso nei tre di centrocampo. Il match cambia. Lo spagnolo inventa calcio, si fa consegnare palla nella zona di metà campo e offre qualità a disposizione della squadra. Cutrone riesce a spaccare in due la difesa dell’Inter con movimenti e inserimenti repentini all’interno dell’area nerazzurra. Forse, Montella ha rinunciato alla fisicità di Kessié rischiando le sue carte migliori ma, indubbiamente, ha creato diverse occasioni da gol come mai in questa stagione.

Sull’organizzazione tattica   È doveroso sottolineare che il Milan ha bisogno di idee di gioco che in questo momento non ha. Anche nel secondo tempo, in cui i rossoneri hanno totalizzato 8 tiri nello specchio e due gol, la manovra di gioco è sembrata spesso disorganizzata e improvvisata. Giocate frutto della qualità dei singoli. Il primo gol nasce da una grande giocata di Suso, il secondo una palla messa al centro da Borini e finalizzata da Bonaventura su una disattenzione della difesa dell’Inter. Servono schemi tattici ben precisi e una costruzione di gioco delineata se Montella e il Milan aspirano a scacciare la crisi e rimettersi in corsa per i primi posti del campionato.

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