Punto tattico: Montella è sicuro, ora il Milan ha una sua identità. Ma…

Sul match    Milan-Juventus non è mai una partita come le altre. A San Siro i rossoneri erano chiamati a confermare la buona prestazione di mercoledì contro il Chievo  e ottenere il primo successo in uno scontro diretto, contro una big del campionato. Allegri schiera il consueto 4-2-3-1 con due sole novità, terzino sinistro Asamoah al posto di Alex Sandro, e Rugani centrale al posto di Barzagli. Montella ripropone il 3-4-2-1 di Verona, con Zapata-Romagnoli-Rodriguez nei tre di difesa, Abate sul binario di destra e Borini su quello di sinistra. Suso e Calhanoglu dietro la punta centrale Kalinic. La Juventus sbanca Milano con un 2-0 fisso, con Higuain assoluto protagonista. Vincenzo Montella, in conferenza post partita, ha affermato che ora il Milan ha una sua identità ma il ‘Diavolo’ continua a non girare.

Analisi tattica    Partiamo da una premessa, la Juventus è una squadra forte, molto forte, indubbiamente superiore al Milan sotto l’aspetto tattico e tecnico. Però, a San Siro, era doveroso aspettarsi di più dai rossoneri. Assenza di idee, di gioco e, soprattutto, troppa poca convinzione. Il momento negativo, naturalmente, non aiuta. Anche se un appunto tattico si deve muovere a Montella. Allegri ha mostrato di aver studiato attentamente il match, chiudendo con una vera gabbia il giocatore più pericoloso del Milan, Suso, praticamente mai in partita. Il tecnico rossonero, invece, lascia la manovra ai due giocatori più qualitativi della Juve. Se si riosservano i due super gol firmati Gonzalo Higuain, l’azione parte sempre dai piedi di Pjanic e Dybala, sempre liberi di svariare dalla metà campo in su. E questo dettaglio non può passare inosservato. Montella doveva prendere da esempio il match dell’Atalanta contro la Juventus. Gasperini, intelligentemente, aveva ordinato a Freuler di stare attaccato a Dybala, togliendo così qualità e inventiva ai bianconeri. Questo il Milan non l’ha mai fatto, lasciando gioco centralmente ai giocatori più tecnici di Allegri. Ora i rossoneri necessitano di una vera svolta, perché i giocatori sembrano essere sempre più demotivati e sfiduciati.

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