Punto tattico: Montella, la difesa a tre richiede automatismi che il Milan non ha…

Sul reparto difensivo    I numeri nel calcio sono indiscutibili e mostrano le problematiche da risolvere in ciascun club. Nelle prime otto giornate di campionato, il Milan ha subito 13 gol, realizzandone 12. Numeri impietosi se consideriamo la dispendiosa campagna acquisti realizzata nel mercato estivo e che devono far riflettere sull’operato del tecnico Vincenzo Montella. Da quando si è passati alla difesa a tre, i rossoneri hanno incassato un gol dall’Udinese, due dalla Sampdoria, due dalla Rome e tre dall’Inter, raccogliendo in 5 giornate la miseria di sei punti. Qualcosa va cambiato, anche in fretta se non si vuole rinunciare agli obiettivi dichiarati dalla proprietà a inizio stagione: la qualificazione alla prossima Champions League.

Sulla difesa a tre    Non è semplice per nessun reparto difensivo interpretare il 3-5-2, indipendentemente dalle qualità e caratteristiche dei singoli, immaginiamo per una difesa rivoluzionata dopo la campagna acquisti. Della passata stagione è rimasto il solo Romagnoli, affiancato da Bonucci e Musacchio, con Rodriguez ad agire sulla corsia di sinistra e Borini su quella di destra. Servono compattezza e comunicazione, peculiarità che in questo momento mancano alla difesa rossonera. Movimenti singoli e non sincronizzati. Giusto per menzionare un errore tattico di reparto, nella prima parte del primo tempo Icardi viene pescato in un fuorigioco millimetrico. Come si può notare, Bonucci e Musacchio salgono, Romagnoli arretra, spaccando la difesa e lasciando un ‘buco’ centralmente. Disattenzioni che possono costar caro in match così importanti. Con un solo giocatore lungo le fasce, si corre il rischio di trovarsi in inferiorità numerica come spesso accaduto nel derby di domenica. In questi casi, è compito dei centrali (Romagnoli-Musacchio) chiudere lo spazio di gioco tralasciato dai laterali. Nel primo gol dell’Inter, ad esempio, Rodriguez esce in ritardo e Romagnoli non accorcia lasciando tempo e spazio a Candreva. Meccanismi che devono essere migliorati con il lavoro e l’abnegazione da parte di tutti.

Sulla difesa a quattro    Solo il tempo potrà dire se le scelte tattiche adoperate sino ad oggi possano portare risultati importanti. Indubbiamente, ciascun sistema di gioco richiede un margine temporale sul quale lavorare quotidianamente, ma il problema principale per Vincenzo Montella è che tempo sembra non essercene più. Allora, perché non tornare con la difesa a quattro, emblema della passata stagione ? Sicuramente Romagnoli e Musacchio potrebbero ricavarne un grande vantaggio, Rodriguez tornerebbe a ricoprire il ruolo di terzino come ai tempi del Wolfsburg e Borini non sarebbe più adattato sulla corsia di destra ma farebbe il vice Suso. E Bonucci ? Leo ha dimostrato di essere un grande giocatore, in grado di spostare gli equilibri. Il neo capitano del Milan deve semplicemente ritrovare quella serenità e fiducia che lo hanno sempre contraddistinto quando indossava la maglia della Juventus.

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