Una rondine non fa primavera, ma quanto serviva una vittoria. Ricorso-Bonucci, un’assenza che desta sospetto

Non ci speravamo, forse, neanche noi. Il Milan espugna Verona, riuscendo a convincere nell’arco di tutti i novanta minuti, dominando l’ostico Chievo di Rolando Maran e ritrovando una vittoria che mancava da più di un mese (2-0 alla SPAL, era il 20 settembre). Curiosamente dal precedente turno infrasettimanale: in pratica, fra Serie A ed Europa League i rossoneri non sbagliano mai giocando nei giorni feriali.

A far tutti felici, dicevamo, il livello della prestazione offerta da Suso, ieri sera delizia per gli occhi, e compagni: corsa, trame di gioco e soprattutto quei goal che il Diavolo, ormai, sembrava non riuscisse più a trovare. È la vittoria, probabilmente, anche e soprattutto di Vincenzo Montella. Il tecnico campano, dopo giorni davvero complicati, trova un successo che gli permette di respirare e scendere dalla graticola su cui i risultati lo avevano fatto accomodare. Anche se dev’esser chiaro che la sua panchina sia tutt’altro che blindata: ben più probante per il Milan, ancora a nove punti dal quarto posto, sarà il confronto di sabato con la Juventus.

Contro i bianconeri di Max Allegri mancherà nuovamente Leonardo Bonucci. E, se è vero che ieri i meccanismi difensivi sono apparsi ben oliati, appare chiaro che la presenza di uno dei due difensori più forti del mondo nel 2017, forse, avrebbe potuto aiutare. In questo scenario, dunque, si inserisce la scelta, abbastanza sospetta, di non presentare ricorso per la riduzione della squalifica comminata all’ex difensore della Nazionale. Soprattutto in virtù della reale possibilità, viste le motivazioni addotte dal giudice sportivo per le due giornate, di riuscire realmente ad ottenere uno sconto.

Un applauso, poi, ai tifosi rossoneri. Che, sia ieri sia sia contro il Genoa, non hanno mai smesso di incitare la squadra. Contestare, a maggior ragione nella sfida contro i rossoblù sarebbe sicuramente stato più facile e certamente più deleterio. La prova di maturità ed il calore offerti dal tifo organizzato milanista, invece, rappresenta l’arma in più in vista del complicato match di sabato contro la Juve. Chiosa finale sul caso Anna Frank: si è passati, probabilmente, dall’esagerazione dell’idiozia di una dozzina di menti becere all’esagerazione dell’ipocrisia. A volte, probabilmente, si farebbe meglio a confinare tanta ignoranza nell’indifferenza più profonda, lasciando questa gente dove merita di stare: al buio.

Impostazioni privacy