Storia di un ex, Alessandro Nesta: vita e opere di un campione silenzioso

È il 31 Agosto 2002: ultimo giorno di mercato. Il Milan da tre giorni è ufficialmente qualificato alla Champions League e pare a un passo dall’acquisto dell’ennesimo fuoriclasse. La voce circola, infatti, insistentemente da ore: Nesta è del Milan! Tutti paiono convinti che il suo passaggio in rossonero sia, ormai, cosa fatta, eppure, a poco tempo dal gong, delle firme non c’è nemmeno l’ombra. Poi, d’un tratto, si schiude un balcone di via Turati 3 e un ragazzo in camicia bianca esibisce fiero una maglia rossonera al pubblico. È proprio lui: Alessandro Nesta, appena acquistato dalla Lazio per la cifra monstre di 31 milioni di euro.

261 presenze e 3 reti, sempre con l’aquila sul cuore, indossando la maglia della squadra per cui fa il tifo, di quella con cui è cresciuto e che ha capitanato per quattro stagioni. Un amore così grande da essere finanche paradossale: deve lasciare la Lazio per salvarla dal fallimento imminente. Lui non vuole andare via ma è costretto a farlo e, dunque, sceglie il Milan.

Talvolta la fretta può indurre in errore, ma non è questo il caso. Il Milan diventa, infatti, presto il suo secondo amore, la sua seconda casa. In rossonero vince al primo colpo la Champions League contro la Juve (segnando uno dei rigori decisivi) e, l’anno dopo, il secondo scudetto della sua carriera. Alla fine, le stagioni a Milano saranno ben 10, con all’attivo 326 gare disputate e sette gol segnati. Per ruolo e caratteristiche tecniche non è mai stato un goleador, pertanto, si deve attendere il 25 ottobre 2009 per poter ammirare la sua prima doppietta in carriera, nel 1-2 contro il Chievo.

Dopo aver bissato sia il successo in Serie A che in Champions con il Milan, Nesta chiude la carriera tra il Montreal Impact (Canada) e lo Chennaiyin (India) e oggi ricopre il ruolo di allenatore nel Miami F.C. dell’amico Paolo Maldini.

 

 

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