Zenit e nadir, dal Craiova all’AEK Atene: solo settantasette giorni ma in casa Milan è cambiato tutto

Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da alcuni anni collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.

Lo spettacolo visto giovedì scorso a San Siro è stato decisamente desolante: desolante sugli spalti ed ancora più desolante in mezzo al campo. E’ quasi come se l’andamento della partita contro l’AEK Atene abbia risentito del vuoto sugli spalti dell’impianto di Piazzale Angelo Moratti, occupati da “soli” 20.812 spettatori. Del resto, col senno di poi della prestazione dei rossoneri contro i greci, risulta oggettivamente difficile biasimare i tifosi del Diavolo che hanno preferito guardare la partita a casa in un giorno infrasettimanale di metà ottobre.

3 agosto-19 ottobre: in 77 giorni in Casa Milan è cambiato tutto. Quel giorno la temperatura a San Siro era bollente e non perchè ci trovavamo in piena estate. La bellezza di 65.763 persone gremiva il Meazza per il ritorno del terzo turno preliminare di Europa League contro il Craiova di Devis Mangia. Un vero e proprio zenit (termine che in astronomia indica il punto più altro dell’emisfero celeste visibile) di passione a tinte rossonere, dopo che un mese prima si era visto un’amore simile anche al raduno di Milanello. Il cambio di società, un mercato mai visto in passato (almeno dal punto di vista “quantitativo”), un’unità d’intenti ad ogni livello: insomma, ingredienti e propositi perfetti per iniziare la stagione della ripartenza da zero.

Di quell’ambiente oggi non c’è praticamente più niente: l’ad Fassone continua a lasciare ombre sul futuro (“La Champions è fondamentale per il nostro progetto: se non ci arriviamo, dovremo riequilibrare la mancata entrata degli introiti con la cessione di uno-due top player”); il rapporto tra il direttore sportivo Mirabelli e il tecnico Montella è ai minimi termini, con affondi da un lato e battute amare in risposta dall’altro. Ed in tutto questo, chi soffre più di tutti sono i tifosi, che mai si sarebbero aspettati, dopo quanto visto in estate, di vivere due mesi così avari di soddisfazioni sportive, quasi come se nulla fosse cambiato rispetto a quanto visto negli ultimi anni, con l’unica eccezione della Supercoppa Italiana vinta a Doha contro la Juventus.

Questo pomeriggio, in casa contro il Genoa, Bonucci e compagni avranno l’ennesima occasione per interrompere una striscia negativa da tre sconfitte consecutive ed un pareggio nelle ultime quattro tra campionato ed Europa League e provare a dare una sterzata di ottimismo in vista del futuro prossimo. Nella sfida contro i liguri di Juric, è molto probabile che un mister Vincenzo Montella sempre più in confusione cambi ancora una volta modulo ed interpreti, optando per un 3-4-3 iper offensivo con Suso e Calhanoglu ai lati di Kalinic. Basterà per trovare finalmente una vittoria convincente? Deve essere così, per non trovarsi a distanze siderali dai piani alti della classifica a nemmeno un quarto di campionato…

fonte: @Juan__DAv

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