Montella e il 4-3-3: noi che ci eravamo tanto amati

È un po’ quello che succede quando finisce una relazione, si guarda avanti senza pensare al passato anche se si è stati bene e sembra proprio quello che sta succedendo al Milan di Vincenzo Montella. Nel suo primo anno di Milan, Montella ha utilizzato per quasi l’85% delle partite stagionali il 4-3-3 riuscendo a far esprimere alla squadra un ottimo gioco. Senza dimenticare la vittoria in Supercoppa italiana a Doha contro la Juventus quasi un anno fa. Un modulo che in un anno ha messo in evidenza due giocatori in particolare, Suso e Bonaventura. I migliori della passata stagione e le basi da cui si doveva partire per la nuova stagione. A distanza di un anno, tutto questo sembra un lontano ricordo, soprattutto le prestazioni della squadra e in particola di Bonaventura. L’esterno rossonero non sta rendendo al massimo fino ad ora e non sembra trovarsi al meglio nel nuovo 3-5-2, passando da indispensabile ad incognita nel giro di qualche mese. Il Milan di oggi è privo di un’identità di gioco che solo la scorsa stagione sembrava avere, a causa dei numerosi cambiamenti di modulo e di titolari. Le pessime statistiche, 18 gol subiti e 19 fatti, parlano di un Milan senza anima, un attacco sterile, un centrocampo debole e una difesa troppo fragile. Ora il calendario sembra sorridere al Milan, ci si aspetta un riscatto e una serie di vittorie che potrebbe rilanciare i rossoneri in zona Champions, obiettivo fissato ad inizio stagione. Da cosa bisogna ripartire? Dalle certezze dell’anno scorso: modulo, Suso e Bonaventura.

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