Montella ha trovato l’abito giusto per il suo nuovo Milan. La chiave tattica è il 3-4-2-1

Si è parlato tanto, forse troppo di tattica in questo periodo. Tutti si sentivano allenatori, tutti si immedesimavano in Montella e provavano ad immaginare come sarebbe stato il Milan con nuovi schemi di gioco. Moduli, moduli, moduli e ancora moduli. Allora ecco Montella a provare, sperimentare e cercare l’abito giusto per il suo nuovo Milan. L’idea iniziale era proseguire il progetto tecnico che aveva portato qualche risultato importante la passata stagione, il 4-3-3. Il mercato estivo, però, nonostante gli imponenti investimenti non ha portato alla corte di Montella giocatori adatti per continuare con il 4-3-3, anzi è accaduto l’esatto opposto. Sono stati ceduti praticamente tutti gli esterni in rosa, a partire da Niang e si è deciso di non puntare su un giocatore fondamentale del campionato scorso, Gerard Deulofeu. Tutto da rifare e reinventare per Vincenzo. Il punto esclamativo è arrivato con l’acquisto di Leonardo Bonucci che ha praticamente costretto il passaggio a una difesa a 3. A dire il vero, nelle prime uscite il Milan ha puntato sul 4-3-3, ma la pesante sconfitta di Roma contro la Lazio ha indotto Montella a cambiare.

Ecco quindi il nuovo sistema di gioco, il 3-5-2 tanto voluto e invocato da media e tifosi. Nel primo match in Europa League il Milan stravince per 5-1 contro l’Austria Vienna. Tutti subito a puntare il dito contro Montella: “Se avesse proposto lo stesso modulo i rossoneri avrebbero vinto anche contro la Lazio“. Il 3-5-2 si rivede anche nella gara successiva contro la Sampdoria ma, questa volta, i risultati sono pessimi. 2-0 per la Samp, zero conclusioni verso lo specchio e soprattutto la perdita di Suso, il giocatore qualitativamente più forte di questo Milan. Lo spagnolo come seconda punta è inadeguato e non è mai incisivo. Montella, però, prosegue con il tanto desiderato 3-5-2 facendo anche a meno di Suso in alcune partite come, ad esempio, in Milan-Roma terminata 2-0 per i giallorossi. Ecco dunque nuove critiche contro il tecnico rossonero: “Come si può rinunciare a Suso? Montella cambiasse sistema“. Parole, parole e tanta confusione. I risultati non arrivavano, il Milan non aveva una sua identità quindi qualcuno doveva pagare. E quel qualcuno, a detta di tutti, era Vincenzo Montella.

Ora il tecnico sente pressione, sui giornali non si fa altro che parlare di esonero. I tifosi vogliono una svolta, la società non è disposta a gettare un’intera stagione dopo i numerosi sacrifici economici. Quindi? Montella o vince o va a casa. Il tempo è scaduto. Ma il Milan continua a non girare e necessità di un cambio tattico che esalti le qualità dei singoli. Si passa al 3-4-2-1. Zapata preferito a Musacchio nei tre di difesa con Bonucci e Romagnoli. Rodriguez a sinistra, Borini a destra con Biglia e Kessié nei due di centrocampo. Calhanoglu e Suso alle spalle dell’unica punta Kalinic. A Verona il Milan è dirompente e s’impone contro il Chievo per 4-1. Poi nuovo stop con la Juventus, match deciso da due invenzioni di Higuain e vittoria a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Finalmente Montella sembra aver trovato l’abito giusto. Suso è tornato decisivo e soprattutto stanno arrivando risultati confortanti. Qualche variazione di interpreti ancora, si è rivisto Montolivo, Abate, Calabria e si rivedrà Bonaventura dopo la sosta, ma ora il Milan sembra aver trovato una sua identità. La trasferta di Napoli potrà dare risposte importanti, sia sotto l’aspetto della prestazione, sia sotto l’aspetto dell’atteggiamento. Solo il tempo dirà se le scelte di Montella hanno fruttato qualcosa di rilevante o se è stato davvero tutto sbagliato, e non solo da parte dell’allenatore.

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