Milan, nessuna esclusione dalle coppe. In caso di bocciatura del business plan, sarà settlement

Il futuro della nuova proprietà rossonera è uno degli argomenti più discussi in tutto il panorama calcistico europeo, e non solo. Dopo l’inchiesta avanzata dal quotidiano americano New York Times, nella giornata di ieri il giornale spagnolo Marca ha rivelato che l’UEFA è intenzionata a bocciare la richiesta di voluntary agreement presentata dalla società per derogare i vincoli del Fair Play Finanziario e il Milan rischia l’esclusione dalle prossime competizioni europee. Secondo quanto riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, il Milan non corre il rischia di un’eventuale esclusione dalle coppe, come ipotizzato dal quotidiano spagnolo. Si procederebbe, nel caso, sulla strada del settlement agreement. Dunque un piano di rientro più rigido di quello messo a punto in autonomia dal club rossonero, una sanzione pecuniaria e una limitazione alla rosa per le competizioni europee. Come accaduto negli ultimi anni a Roma e Inter, per intenderci.

Sempre secondo quanto evidenziato dalla Rosea, nulla è cambiato dalla riunione di Nyon del 9 novembre, quando l’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, ha presentato alla UEFA il nuovo business plan. In realtà il Club Financial Control Body (CFCB) della Uefa ha solo deciso già al termine dell’incontro del 9 novembre di chiedere informazioni supplementari al club prima di dare un giudizio finale sul piano e il Milan ha tempo fino ai primi di dicembre per fornire la documentazione richiesta. Tra i punti cruciali sui quali i commissari di Nyon vorrebbero vederci chiaro, c’è la reale consistenza patrimoniale di Yonghng Li. Un deficit di bilancio sarebbe più tollerabile se l’UEFA potesse ritenersi certa che alle spalle del club c’è una proprietà solida, in grado di intervenire.

Il regolamento Uefa prevede, infatti, che poter derogare dalla regola generale sottoscrivendo il voluntary agreement un club deve:

  1. presentare un piano a lungo termine, costituito da un piano finanziario “basato su ipotesi ragionevoli e prudenti” che preveda il raggiungimento del pareggio di bilancio in quattro esercizi;
  2. dimostrare di avere le risorse finanziare a finanziarsi fino al termine del periodo coperto dall’accordo volontario;
  3. presentare un impegno irrevocabile da parte dell’azionista o di una parte correlata a coprire le perdite relative agli esercizi precedenti a quello in cui sarà raggiunto il pareggio di bilancio.

L’UEFA Club Financial Control Body potrebbe anche chiedere al nuovo azionista del Milan o a chi lo ha finanziato di presentare precise garanzie finanziarie, che possano coprire eventuali perdite al termine del periodo coperto dal voluntary. Per ora Yonghong Li si è impegnato ad effettuare i versamenti di capitale in coerenza con le esigenze del piano, come hanno sottolineato i revisori di Ernst & Young nella relazione al bilancio del Milan al 30 giugno 2017.

 

 

 

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