Punto tattico: la linea difensiva ora gioca di reparto. Ma ancora troppe disattenzioni

Sul reparto difensivo    Domenica contro il Sassuolo il Milan ha trovato la sua seconda vittoria consecutiva in trasferta, dopo quella di Verona contro il Chievo. Ciò che salta subito all’occhio è una linea difensiva ritrovata, sia dal punto di vista tattico sia dal punto di vista della comunicazione. Ora i tre di difesa non si muovono più singolarmente, ma di reparto. Il capitano rossonero Leonardo Bonucci guida da vero leader, gli altri seguono le indicazioni. In fase di costruzione la difesa sale accorciando la distanza dal portatore di palla. Zapata e Romagnoli chiudono lateralmente consentendo agli esterni di salire e concedere più opzioni di gioco in avanti. In fase di non possesso non si segue la palla ma gli avversari, chiudendo gli spazi centrali e provando l’anticipo quando possibile. Per rimarcare i miglioramenti, è emblematico evidenziare come tutta la linea salga lasciando le punte avversarie in fuorigioco, movimenti che accadevo pochissimo nelle precedenti settimane. Con il tempo la retroguardia sta acquisendo sempre più consapevolezza e conoscenza dei compagni di reparto. Ora c’è una certa sincronia. Le uniche note negative da sottolineare ancora sono le troppe disattenzioni che contro squadre tecnicamente superiori a Sassuolo e Chievo possono costar caro. Soprattutto da parte di Zapata, che spesso sembra staccare la spina. Anche Romagnoli, nonostante i grandi miglioramenti, troppe volte si fa attaccare alle spalle non leggendo mai preventivamente la giocata avversaria.

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