Storia di un ex, Željko Kalac: il GGG del continente australe

Ottavi di finale di Coppa Uefa, è il 28 febbraio 2002, e il gol inaspettato di Mark Luijpers condanna il Milan, davanti al suo pubblico, a giocarsi alla lotteria dei rigori, contro il Roda, la qualificazione al turno successivo.

La porta degli olandesi è difesa da un gigante, alto 202 cm, di nome Željko Kalac, fino a quel momento uomo-partita. Le sue parate sui rigori calciati da José Mari e Kaladze non bastano ai giallo-neri per qualificarsi ai quarti, ma sono sufficienti a convincere il Presidente Gaucci ad acquistarlo per il suo Perugia.

Il 21 settembre 2002, il gigante ex Roda viene, dunque, schierato titolare contro il Milan, venendo, però, infilato per ben tre volte dai rossoneri di Carlo Ancelotti. Nonostante sul piano estetico-tecnico continui a lasciare molto a desiderare, le tre buone stagioni con il Grifone,  valgono a Kalac il salto di qualità, quello della vita, proprio al Milan.

Nel 2005 inizia, infatti, la sua esperienza da secondo dell’inamovibile Dida, le cui continue incertezze, però, aprono la strada, nel 2007, alla sua promozione a primo portiere. Di Kalac rimarranno sempre impresse nella memoria dei supporters rossoneri la parata stampata sulla linea a Gamberini in un Fiorentina-Milan del 2008, vinto 0-1 dai rossoneri, nonché il clamoroso liscio con i piedi in un’amichevole col Chelsea, persa 5-0 dai rossoneri.

Dopo quattro stagioni a Milanello, Zeljko decide di rescindere il suo contratto e di trasferirsi in Grecia al Kavala, dove, nel 2010, chiude la carriera. Oggi, appesi gli scarpini al chiodo, svolge il ruolo di preparatore dei portieri del Western Sydney Wanderers.

 

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