Uniti per la maglia: Milan e azzurro un amore mai sbocciato

Oltre ai vari Futre, Vieria e Sordo, l’annata ’95-’96 incorona tra le meteore della recente storia rossonera, anche, la terza divisa stagionale, inventata per l’occasione dallo sponsor tecnico dell’epoca: Lotto.

L’azienda trevigiana decide, infatti, di rompere gli schemi del passato, introducendo, dopo la divisa color oro dell’anno precedente, una quantomai inappropriata maglia azzurra.

La casacca,  sulla quale convivono strisce verticali, orizzontali, rombi e triangolini, oltre a una banda rossonera, per il suo discutibile gusto estetico, è stata inserita, nel 2017, da SKY Sport, nella Top 20 delle maglie più brutte della storia del calcio. Anche la decisione sul colore pare, peraltro, un tantino azzardata, posto che l’azzurro è, in genere, ricondotto all’altra sponda del Naviglio e nell’ultracentenaria storia Milanista l’unico precedente che può rintracciarsi risale a una partita di Coppa Latina del 1951 contro l’Atletico Madrid.

Che la scelta cromatica non sia stata particolarmente apprezzata dalla dirigenza e dal pubblico di fede rossonera lo dimostra il fatto che “l’azzurra” viene utilizzata solo in quattro occasioni nella stagione del 13° scudetto (quarto e ultimo dell’era Capello), salvo poi essere richiamata, in una più elegante versione blue midnight, da Adidas, nell’anno del centenario… Ma quella è un’altra storia.

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